parola al tifoso

Poche certezze e 3 campioni da cui ripartire. Ma i ritocchi non bastano

di MAURIZIO MARCHIORRI Poche certezze e cose positive, molti dubbi ed aspetti negativi. Queste sono le sensazioni che ho maturato dopo la finale di Coppa Italia tra Inter e Palermo. Partiamo dalle buone note: ci sono solo 3 campioni intorno ai...

Alessandro De Felice

di MAURIZIO MARCHIORRI

Poche certezze e cose positive, molti dubbi ed aspetti negativi.Queste sono le sensazioni che ho maturato dopo la finale di Coppa Italia tra Inter e Palermo.Partiamo dalle buone note: ci sono solo 3 campioni intorno ai quali bisognerebbe costruire la squadra, pilastri imprescindibili per un progetto solido e duraturo,nell’ordine di ruolo Julio Cesar, Snejider, Eto’o.Il portiere nerazzurro ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, poter contare su un elemento che conferisce sicurezza e tranquillità ad una difesa che spesso ha delle amnesie è fondamentale. Viviano o chi per lui può aspettare o sedersi buono, buono in panchina.L’Olandese è l’unico giocatore di qualità che abbiamo a centrocampo , dal quale nasce, ruota e si sviluppa tutto il gioco dell’Inter, per una formazione che mette più grinta e muscoli che cervello, è una luce nel grigiore generale.Eto’o, unico, inimitabile per classe, impegno, lucidità sotto porta……si fa fatica a dire altro. Al momento insostituibileLe note dolenti purtroppo sono molte.

Il gioco è inesistente e se è pur vero che è figlio degli attori che lo interpretano, certe soluzioni monocorde (palla a Snejider, piuttosto che lancio lungo per le punte) è troppo poco per chi ha velleità di primeggiare in Italia e ben figurare all’estero. Non abbiamo gioco sulle fasce o meglio sulla sinistra è da 2 anni che non giochiamo, da quando abbiamo venduto Maxwell, e relegare tutto alle sgroppate (???) di Maicon non dà certo quel tocco d’imprevedibilità alla nostra manovra, se poi, come ieri, il brasiliano è assente, tutto è terribilmente sterile; improponibile affidarsi alla buona volontà della coppia Zanetti/Nagatomo.Senza gioco sulle fasce diventa inutile e per lui mortificante, la presenza di Pazzini: l’ex sampdoriano non è certo un giocatore che da profondità, ma che da il meglio sè, se servito con cross che gli permettano di andare in anticipo sia nel gioco aereo che con palla a terra. Se il centravanti del futuro è lui, è imprescindibile cambiare qualcosa.

La difesa è apparsa troppe volte statica ed impacciata e come emerso anche lo scorso anno, se presa in velocità va in difficoltà; gli interpreti alternano cose buone a cose inguardabili, non trasmettendo mai una sensazione di sicurezza, in questo momento non è il nostro punto di forza.La fortuna non ci può sempre sorridere come ieri sera con 2 tiri e 2 goal,il Palermo meritava molto di più.Direi che forse e necessario più di “qualche semplice ritocco”.