parola al tifoso

Questa non è la mia Inter!

Quanto fa male vedere questa Inter! «Questa non è la mia Inter» ripetevo tra me e me mentre fissavo con occhi increduli lo scempio che i nostri hanno messo in scena questa sera al Tardini. Un sentore di ciò che avremmo visto in campo l’ho...

Alessandro De Felice

Quanto fa male vedere questa Inter! «Questa non è la mia Inter» ripetevo tra me e me mentre fissavo con occhi increduli lo scempio che i nostri hanno messo in scena questa sera al Tardini.

Un sentore di ciò che avremmo visto in campo l’ho avuto già prima del fischio d’inizio. Quella formazione che Leo continua a sbagliare. È vero che quella di sentirsi tutti allenatori è un’abitudine italiana, ma davvero si fa fatica ad accettare le sue scelte. Dopo che abbiamo dovuto sopportare nella partita contro lo Schalke di vedere Motta al posto di Cambiasso, questa sera ci è anche toccato sopportare di vedere in alcuni casi Kharja trequartista. Perché togliere uno come Pazzini poi, seppur non brillante, quando stai pure perdendo, per lasciare spazio al poco convincente Milito? E poi, era il momento di lasciare a casa Motta e Maicon in questo delicato momento? 

Ok. L’eliminazione dalla Champions, soprattutto per il modo in cui è maturata, è stata una vera batosta. Ma è troppo chiedere un po’ di orgoglio a questi ragazzi? Dalla corsa scudetto siamo già tagliati fuori, dopo il risultato di stasera possiamo anche dirlo, ma con questo spirito siamo fuori da tutto ciò che rimane.

Possiamo fare tutta la dietrologia che vogliamo. «È un’Inter spremuta al massimo dal “tiranno” Mou», si ostina a dire ancora qualcuno. Ma non è una giustificazione! Non chiediamo di vedere spettacolo in campo, ma almeno chiediamo di non doverci imbarazzare di fronte alla nostra beneamata. E stasera l’imbarazzo è stato il sentimento dominante durante tutta la gara. Perché poi, a noi, tocca pure difenderli dagli attacchi dei vari sfigati di turno che non vincono da anni, aiutati anche dal goal di Giovinco (in prestito al Parma dalla Juventus, ndr), e che non aspettavano che un nostro passo falso, ma è da qualche gara che la difesa ha assunto il sapore di una mission impossible.

Eto’o ormai sembra vivere in un’altra dimensione. Cambiasso, preferiresti non vederlo giocare per quanto è imbarazzante tutto ciò che è in grado di fare, o forse è meglio dire di non fare, quando gli arriva un pallone. L’unico che mi sento di salvare è Stankovic, ma le sue giocate da sole non bastano.

E potrei continuare all’infinito. Ce n’è una per ognuno. Ma non stiamo facendo un processo e non vogliamo trovare a tutti i costi un colpevole. Chiediamo solo al nostro presidente, unico punto fermo di una squadra da rifondare, di fare qualcosa. Continuare a lanciare messaggi d’amore a Mou non è forse la strada giusta. Non possiamo vivere di ricordi. Il nostro recente passato glorioso non ce lo toglie nessuno, ma per il futuro è giunto il momento di agire.

Questa non è la nostra Inter!