parola al tifoso

Ripartire da un progetto serio

PAROLA AL TIFOSO LEONARDO RANIERI Buongiorno! In una mia e-mail di due giorni fa esortavo tutti i tifosi a stringersi intorno alla squadra e ritengo doveroso continuare a farlo almeno fino alla gara di ritorno con l’Olympique Marsiglia:...

Alessandro De Felice

PAROLA AL TIFOSO LEONARDO RANIERI

Buongiorno!In una mia e-mail di due giorni fa esortavo tutti i tifosi a stringersi intorno alla squadra e ritengo doveroso continuare a farlo almeno fino alla gara di ritorno con l’Olympique Marsiglia: giochiamocela tutta e poi traiamo le conclusioni finali (?).

Per quanto riguarda la partita di ieri volevo fare alcune considerazioni.

In campo ieri c’erano 9/11 del triplete cioè la stessa squadra che ha vinto tutto ma che ha 2 anni di più nelle gambe e quattro giocatori in meno (Balotelli, Pandev, Eto’o, Motta).Il progetto di ringiovanimento possiamo dire sia fallito. In due anni nessuno dei cosiddetti giovani è riuscito a diventare titolare in questa squadra e ciò è addebitabile a due motivi: o i titolari, per quanto anziani, restano fortissimi o i giovani sono effettivamente poco forti (e qui apprezzate il mio sforzo nell’usare un eufemismo).Accertato che il progetto di ringiovanimento sia fallito (dopo due mesi può essere una sensazione, ma dopo due anni è una certezza) cerchiamo di capire perché.Premessa: il mio voler capire il perché non è per il gusto di avere una lista con nomi e cognomi di persone da licenziare, ma è finalizzato al voler individuare gli errori per non commetterli più (altri 18 anni prima di vincere uno scudetto non ci voglio proprio stare).

Dicevo, cerchiamo di capire perché il progetto di ringiovanimento sia fallito.A chi è stato affidato il progetto? Non vivo dall’interno le vicende di casa-inter ma credo di non sbagliare se individuo in Marco Branca la persona di riferimento.Credo che colui che si occupi di mercato debba dimostrare il suo valore in due fasi distinte: lo scovare talenti da comprare e il piazzare i giocatori da vendere.

Scovare i talenti è difficile. Esempio: Alexis Sanchez. Supponendo di poter spendere 40 mln per il giocatore in questione, ritengo più capace il dirigente che lo “scova” quando è ancora sconosciuto o comunque ha una valutazione normale piuttosto che il dirigente che lo prende, solo perché ha budget illimitato, dopo che il lavoraccio l’hanno fatto gli altri (sarei bravo pure io in questo caso).Penso di poter affermare senza timor di smentita che Branca e la sua rete di osservatori non siano bravi talent scout. E’ una conclusione supportata dai numeri: i colpi a favore sono stati Maicon, Cambiasso, Julio Cesar e forse un altro paio che mi sfuggono, mentre i colpi a sfavore sono tutti o quasi gli acquisti fatti nelle ultime quattro sessioni di mercato.La seconda peculiarità di cui è privo Branca è la capacità di “vendere bene”. Senza che mi dilungo troppo cito soltanto i casi più recenti: tutta la campagna acquisti del primo anno di Mourinho, ovvero Quaresma (da 30 mln a 8 mln), e Mancini e Muntari (da 13-14 mln a 0 mln), più il top dei top, ovvero Eto’o (venduto a 25 mln circa nella stessa estate in cui Pastore e Sanchez sono stati venduti intorno ai 40 mln).

Potendo portare tanti tanti ma proprio tanti altri esempi sugli errori di Branca mi sembra doveroso a un certo punto dire basta.Se una persona è poco capace e in due anni ha speso male 70 mln (fonte Gazzetta dello Sport) senza che in campo sia titolare nessuno dei nuovi acquisti (dopo ieri penso che Forlan e, soprattutto, Zarate non saranno più riproposti), se io fossi il presidente direi “i miei soldi e il futuro di quella che è stata la squadra di mio padre e sarà la squadra di mio figlio li affido ad una persona più capace”.Con tanti ringraziamenti per gli anni trascorsi insieme è bene per entrambi che le strade di Branca e dell’Inter si dividano.

La nomina di un nuovo direttore tecnico è fondamentale per iniziare a programma la nuova stagione.E’ necessaria anche una figura di raccordo tra squadra e dirigenti (per intenderci, quello che faceva prima Oriali)Subito dopo bisogna scegliere, di comune accordo col nuovo d.t., l’allenatore a cui affidare la squadra. E per nuovo allenatore intendo soprattutto nuovo progetto tattico: difesa a 3 o a 4, centrocampo a rombo o in linea, attaccanti esterni o prime punte.Dopo aver sistemato i ruoli chiave di una squadra di calcio (appunto direttore tecnico, comunicatore, allenatore) si può pensare ai giocatori da vendere e da comprare (non il 31 agosto alle 18:45, ma a giugno in modo che possano avere tre mesi di tempo per imparare schemi e quant’altro).

Insomma, presidente Moratti, per la storia dell’Inter che è in parte anche quella della sua famiglia, lei ha il dovere morale di fare le scelte giuste guardando con obiettività l’operato dei suoi dipendenti (siano essi giocatori, allenatori o dirigenti) e facendo dell’Inter un qualcosa cui aspirare per merito e non per diritto acquisito da credito ormai esauritosi.

Mai come oggi voglio essere ottimista per il futuro e credere nel ritorno dell’Inter nell’élite del calcio italiano ed europeo.Che ognuno faccia la sua parte in ragione del proprio ruolo, noi tifosi non smetteremo di fare quello che sappiamo fare meglio: SOSTENERE LA NOSTRA SQUADRA DEL CUORE!

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