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parola al tifoso
DI SIMONE CASTELLIOra si parla di rivoluzione di qua, rivoluzione di la...ma solo a giugno.Ma proviamo a riflettere su come potrà essere strutturata e quali potranno essere le conseguenze.Moratti su cosa punterà? Sulla potenza, sulla freschezza o sulla giovinezza?Questo dilemma non vale solo per i giocatori ma anche per il condottiero che siederà sulla panchina. Le tre scelte già ci sono: Capello, Guardiola e Pea. I primi due con grande esperienza per puntare a qualche titolo, l'ultimo, che conosce molto bene i ragazzi della primavera per averli guidati alla conquista della Viareggio Cup prima dell'esperienza nel campionato cadetto col Sassuolo, per dimostrare che non c'è bisogno di nomi rilevanti. Ovviamente sperando di non incassare tre “no” e acchiappare gli scarti rimasti (Gasperini) sapendo che poi non farai il mercato richiesto da lui cacciandolo via.La rivoluzione ora è molto difficile perché se inserisci i giovani in rosa, i “anziani” dove li metti? Qualche d'uno partirà e gli altri in panchina? Per chi è già ricercato e l'offerta è sempre pronta sul piatto non c'è problema (Sneijder) ma gli altri? Cambiasso magari, a costo di rimanere in società è disposto ad accomodarsi a bordo campo se non addirittura promosso a dirigente, cosa molto più probabile per Zanetti.Trovar la soluzione ora non è per niente facile, ormai l'abbiamo persa quel 22 maggio 2010 quando i giocatori avevano due anni in meno e molte squadre erano pronte ad infilare nel taschino del presidente diverse mazzette con cifre da capogiro (caso Milito).Che tutto questo si possa fare non è sia impossibile difficilissimo. Almeno per una volta dovremmo seguire le orme della Juventus che nel giro due o tre anni ha tenuto in rosa quelli ancora buoni (Buffon, Chiellini, Del Piero) dando via il resto e sostituendoli con acquisti mediocri che ora si stanno rivelando azzeccatissimi dato che è ancora in corsa per entrambe le competizioni iniziali ed è in lizza per un posto Champions. La Juve ha fatto tutto ciò rimanendo però consapevoli che per un paio d'anni avrebbero rinunciato all'Europa quindi se accadesse anche a noi: non scandalizziamoci, pensiamo al futuro.
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