parola al tifoso

Sculli, Kuyt, Klose: Stiamo facendo la fine del Milan?

Di Salvatore Cirillo Se pensiamo ai successi ottenuti quest’anno, come fa il tifoso dell’Inter a lamentarsi? Eppure da come si sta sviluppando il mercato un po’ di preoccupazione c’è. La considerazione che faccio è ovviamente personale,...

Alessandro De Felice

Di Salvatore Cirillo

Se pensiamo ai successi ottenuti quest’anno, come fa il tifoso dell’Inter alamentarsi? Eppure da come si sta sviluppando il mercato un po’ dipreoccupazione c’è. La considerazione che faccio è ovviamente personale, madando un’occhiata ai commenti dei tifosi interisti nei blog credo di nondistaccarmi troppo dal pensiero comune. Ovvero: la scorsa stagione è stata laregola a cui abituarsi o l’eccezione dopo i tanti anni bui? Perché è vero chesono lontani i tempi degli scambi tra Coco e Seedorf, Pirlo e Brncic, Cannavaroe Carini, ma non sono poi altrettanto lontani gli acquisti di Quaresma,Mancini, Suazo e Muntari. Siamo consapevoli del fatto che la squadra è ancoracompetitiva a grandi livelli, anche dopo l’inevitabile partenza di Balotelli.Ma certe scelte proprio non le capiamo. Il fair play finanziario si, la crisieconomica mondiale anche, ma perché puntare su trentenni con ingaggistratosferici, ed ormai avviati sul viale del tramonto? O peggio ancora, sucalciatori mediocri. Perché in entrambi i casi, poi non riesci a rivenderli esei costretto a regalarli, magari pagando parte dell’ingaggio. A questo puntomi meraviglio che siano usciti troppo in fretta dai giochi Toni e Adriano,visto che per prezzo e ruolo potevano essere una soluzione (ovviamente è unaprovocazione). L’Inter è la squadra più vecchia della serie A, quindiconverrebbe puntare su giocatori più giovani ed affamati di quelli citati, ecredo che vada rinforzata la corsia sinistra, dove in pratica non si sviluppamai gioco. L’acquisto di un campione renderebbe la stagione costellata diimpegni più tranquilla, soprattutto se il Milan dovesse prendere Ibra, comepare dalle notizie di questi giorni. La scorsa stagione ha insegnato che non èimportante spendere tanto quanto spendere bene. Perché se gli acquisti sarannoaltri Suazo, Quaresma, Mancini, allora la strada del fair play finanziario sifa lunga e tortuosa, perchè si è costretti a vendere altri campioni perpareggiare il bilancio. Noi lo stiamo capendo ed accettando, forse i dirigentidell’Inter ancora no.