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parola al tifoso
DI CARMINE SEVERINO
Dicono che l'erba del vicino sia a volte migliore della nostra, dicono di voler puntare sui giovani, sugli Italiani, investire nei propri settori giovanili. Dicono, dicono e ridico..già parole, soltanto parole.I fatti parlano chiaro; in Italia non c'è la mentalità adeguata per poter puntare su dei ragazzi giovani, su dei ragazzi che metterebbero l'anima, il cuore e il sangue per poter avere un minimo di possibilità. Potremmo fare migliaia di esempi di ragazzi dalle grandi potenzialità che si ritrovano in giro per l'Europa tra mezze comproprietà e prestiti. Parliamoci chiaro, metà squadra dell'under21 sarebbe titolare inamovibile in squadre Europe e non in campionati di seconda categoria. Uno su tutti? Giulio Donati, classe 1990 terzino destro di spinta abile nella fase difensiva, amante di quel "fascione" fino ai tempi della Lucchese quando ha incominciato nel 2003 per poi passare all'Inter nel 2008. Mourinho lo fa esordire il 16 Dicembre 2009 in Inter-Livorno (1-0), valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia, giocando titolare e venendo sostituito nei minuti finali da Maicon. La società neroazzurra GIUSTAMENTE (ricordatevi questa parola) gli permette di fare esperienza prima a Lecce, dove disputa una buona stagione. Il 16 Luglio 2011 viene ceduto in prestito con diritto di riscatto al Padova dove chiude la stagione con 28 presenza dove per fortuna non viene esercitato il diritto di riscatto. Per finire conta 28 presenze nell'anno 2012 con il Grosseto, dove per problemi non solo di natura calcistica viene retrocesso in Lega Pro.E ora eccoci a noi..gli Europei UNDER21, ovviamente titolare, perchè un ragazzo di questo calibro non può che non essere titolare nella nazionale Italiana. Mette in luce contro Inghilterra, Israele e Norvegia tutta la sua classe, la sua voglia e quella umiltà che tutti i ragazzi della sua età e non solo dovrebbero avere. Nella semifinale di ieri contro l'Olanda è stato semplicemente perfetto, un muro difensivo. Impossibile dimenticare la sua galoppata su quel famoso "fascione" negli ultimi minuti di una partita che dire combattutta è dir poco.Cara INTER, hai permesso a questo ragazzo di fare esperienza, di farsi le ossa e di maturare più di quanto non lo sia gia, ora, GIUSTAMENTE, sarebbe cosa buona e giusta dargli una possibilità, dare un segnale forte al mondo del calcio Italiano, punta su questo ragazzo. Forse se si chiamasse Donatinho e avesse nazionalità Brasiliana o Argentina sarebbe già titolare inamovibile. Hai giocato la scorsa stagione con Jonathan, Pereira e Schelotto...e con questo ho detto tutto. Non commettiamo errori di cui un giorno potremmo pentircene. Grazie Giulio per l'emozioni che MI trasmetti ogni volta che scendi in campo. Mantieni la tua umiltà, andrai lontano. Carmine
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