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parola al tifoso
La prima sconfitta di Leo sulla panchina nerazzurra arriva al “Friuli” contro un’ Udinese in stato di grazia.Chiunque abbia visto la partita sa che non c’è molto da commentare. Dopo il gol di Stankovic che porta l’Inter in vantaggio, per qualche minuto abbiamo nutrito qualche speranza di poter portare a casa i 3 punti, ma poco dopo, e in soli 4 minuti l’Udinese mette a segno il gol del pareggio e quello del sorpasso. Risultato finale 3-1. E poteva andare molto peggio! Soprattutto nel secondo tempo sembra di assistere a un tiro al bersaglio, e il bersaglio è la porta “difesa” da Castellazzi.Forse Branca e Moratti ci credono davvero quando dicono “Non abbiamo bisogno di rinforzi, siamo competitivi così come siamo.” Forse però non si sono resi conto che le riserve sono poche e non all’altezza. Con tutta la buona volontà non si possono considerare Biabiany e Castellazzi giocatori da Inter.Entrando nello specifico, Catellazzi non è Julio Cesar. Analizzando la partita di oggi, partiamo dal primo episodio, quello in cui per poco non si fa autogol da solo. Cercando di mettere sopra la traversa una palla svirgolata da Maicon sbaglia le misure e il risultato è che siamo stati salvati dalla traversa! 5 cm più in basso e il portiere la metteva in rete.Sul gol del pareggio le sue responsabilità ci sono, sfiora la palla ma non la devia. Probabilmente ingannato dal sole…L’altro giocatore che si è reso protagonista di prestazioni non da Inter è Pandev. Il macedone sembra abbia litigato con il pallone, le rare volte che lo ha tra i piedi, non sa cosa farsene. Oltre a non segnare, è imbarazzante vederlo toccar palla. Non segna, e non aiuta nemmeno in difesa. L’azione del primo gol dell’Udinese parte da una sua palla persa , e il gol del raddoppio che arriva su punizione vede l’attaccante protagonista in negativo. Si posiziona in barriera ma non salta, e la palla passa proprio sopra la sua testa e Castellazzi la raccoglie direttamente in rete.È inutile prendersela con Biabiany che entra e sembra debba essere il salvatore della patria. Tralasciando il dettaglio dei passaggi sbagliati e delle palle perse, possiamo davvero pretendere che un giocatore del genere debba essere l’asso nella manica dell’Inter? I risultati positivi ottenuti da Leo hanno fatto passare in secondo piano la carenza di giocatori di qualità. Ma visti i recenti sviluppi, non è il caso di mettere una pezza e di intervenire sul mercato?
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