parola al tifoso

Sneijder, fuori dall’Italia diventa sempre un caso. Ora…

Eva A. Provenzano

Sembra che non aspetti altro. Appena esce dall’Italia e lascia il ritiro nerazzurro, arrivano puntuali i suoi (presunti o reali) mal di pancia. Wesley Sneijder, ai microfoni dei giornalisti olandesi, ha confessato: “Ranieri voleva schierare...

Sembra che non aspetti altro. Appena esce dall’Italia e lascia il ritiro nerazzurro, arrivano puntuali i suoi (presunti o reali) mal di pancia. Wesley Sneijder, ai microfoni dei giornalisti olandesi, ha confessato: “Ranieri voleva schierare una formazione più difensiva, giocare più difensivo, per quello mi ha cambiato. Quello che penso me lo tengo per me. Io non sono uno che dice che l’allenatore deve andarsene, inoltre sto bene all’Inter". 

Non dice che vuole andar via, ma (da tempo ormai) non dice neanche di voler restare, di esserne certo, di aver fatto della causa interista la sua causa. L’allenatore nerazzurro lo considera la luce dell’Inter, parole sue. “Spero ci prenda per mano”, ha detto spesso. E anche lo stesso giocatore che si è infuriato contro Van Basten, reo di averlo tacciato con l’etichetta di ‘poco professionale’, ha detto di voler dimostrare in campo quello che vale.

A Napoli, come nel resto delle gare disputate, però ha fatto fatica ad uscire, a mostrare la strada, a fare la differenza. Il Wes dell’epoca di Mourinho (e per certi versi anche quello visto lo scorso anno) era fondamentale, era l’ispirazione, era il faro nella notte, era anima e fantasia. E adesso invece sembra un giocatore normale, addirittura prescindibile, tanto che le voci sull’addio a giugno diventano sempre più insistenti. Neanche il no alle sirene russe ha sciolto i dubbi sul suo amore per l’Inter.

E le dichiarazioni arrivate ieri sera dall’Olanda certo non aiutano a calmare le acque, anzi. Il giocatore si è anche arrabbiato accusando i giornalisti italiani di non essere capaci di tradurre la sua lingua. E su Twitter ha scritto: "Tornate a scuola o state zitti". Le sue parole sono state tradotte da tutti i media italiani più o meno allo stesso modo, tra di loro qualcuno avrà visto giusto? Forse si, forse no. Intanto gli interisti giurano di essersi innamorati di un folletto indimenticabile: ce la farà Wes, o meglio, ha ancora voglia di ricordare, attraverso il campo, ai suoi tifosi e al mondo che un campione è sempre un campione e che lo è comunque e nonostante tutto? 

@EvaAProvenzano