parola al tifoso

Terza stella, delle due l’una. E la società  si scusi con Muntari per…

Alessandro De Felice

PAROLA AL TIFOSO ENRICO MARINELLI Questa gentile Redazione ha ospitato altre volte miei interventi, quasi sempre su Calciopoli e dintorni (grazie, non abuserò). Volevo brevemente, ma sentitamente scongiurare il Presidente Moratti e tutto...

PAROLA AL TIFOSO ENRICO MARINELLI

Questa gentile Redazione ha ospitato altre volte miei interventi, quasi sempre su Calciopoli e dintorni (grazie, non abuserò).Volevo brevemente, ma sentitamente scongiurare il Presidente Moratti e tutto l’ambiente interista di astenersi dall’argomento. Mi credano, è meglio.Noi non c’entriamo nulla con le loro stelle, due o tre che siano. E’ una questione che interessa le istituzioni sportive. Se non hanno da dire nulla loro, figuriamoci noi che siamo, per così dire,  “soggetto passivo” di tutta la vicenda Calciopoli e delle sue conseguenze.Delle due l’una: o la stella sulla maglia è soggetta ad una preventiva autorizzazione da parte di Lega o Federazione, ed allora la Juve non può fare come le pare. Oppure è uno stemmino di nessun  valore sportivo, e quindi ciascuno può mettere le stelle che vuole: anche tre, come ad evocare – per esempio - una triade.Del resto, non sarà sfuggito ai più attenti che, accanto alle due canoniche stelline d’oro, la terza stella la Juve l’ha già messa sulla divisa rosa (un stella grande e nera, per quanto disegnata a ricordare vagamente il logo di un famoso prodotto di salumeria che non sto a citare): divisa che quest’anno non a caso la società ha di fatto preferito a quella a strisce bianconere.E poi, in fondo, anche i nero-stellati del Casale hanno una stella sulla divisa e non hanno vinto dieci scudetti. E nessuno pensa che il Casale alluda a chissacché. Evidentemente questa ha un altro significato.E’ ovvio che nel caso della Juve sarebbe diverso: una provocazione, come afferma il Presidente Moratti. Ma non credo che l’Inter debba raccoglierla. Semmai spetta ad altri soggetti farlo se ritengono che sia stata violata una regola o semplicemente costituisca un atto indebito e sportivamente non corretto cucirsi un simbolo che sottintende il disconoscimento dei verdetti sportivi.Per finire, un piccolo accenno alla recente polemichetta Muntari-Branca, peraltro a senso unico, visto che il dirigente interista ha perfidamente (ma elegantemente) lasciato cadere augurando al neo-milanista tutto il bene possibile. Io sono del parere che un giocatore che ha indossato la nostra maglia vada sempre rispettato e ringraziato per quanto ha saputo o potuto fare.Ma qui devo registrare una mancanza della Società che a mio avviso avrebbe dovuto porgere scuse ufficiali al caro Sulley per:

1)        averlo acquistato da una società della Premier League di non grandissimo lignaggio ed avergli garantito quattro anni di lauto contratto;2)        avergli fatto vincere due campionati italiani (il secondo nonostante le “prodezze” di Catania);3)        avergli fatto vincere una Champions League;4)        avergli fatto vincere una Coppa Italia e (mi pare) due Supercoppe italiane.

Davvero tante scuse caro Sulley. Sono certo che non succederà più.