parola al tifoso

Tutti con il piccolo Filippo? No grazie.

Caro Filippo, vedendo il tuo striscione mi è scappato un sorriso misto tra il dolce e l’amaro. Le tue parole erano i pensieri dei tanti tifosi interisti che in questo periodo devono subire gli sfottò di rito da parte delle altre tifoserie. Tu...

Alessandro De Felice

Caro Filippo,

vedendo il tuo striscione mi è scappato un sorriso misto tra il dolce e l’amaro. Le tue parole erano i pensieri dei tanti tifosi interisti che in questo periodo devono subire gli sfottò di rito da parte delle altre tifoserie.

Tu sei piccolo ma sei tanto fortunato. Tu e i tuoi coetanei nerazzurri siete tanto fortunati. Avete visto in pochi anni l’Inter più vincente della storia. Avete visto i nostri colori scrivere pagine di storia del calcio italiano e non solo.

Io, caro Filippo, di anni ne ho quasi 24 e sono nato il 5 maggio vedi un po’ tu. Ho sempre visto nell’ Inter l’unico credo a cui essere fedele. Pensa che quando avevo la tua età la nostra squadra aveva vinto solo una coppa Uefa e dovevo subire le vittorie del Milan e della Juve, dovendo sopportare soprattutto i piccoli tifosi che  osannavano vittorie su vittorie. Ma il mio tifo nei nostri colori non ha mai conosciuto debolezze.

I miei primi ricordi dell’ Inter sono quelli del ’94. Sfiorammo la retrocessione!

Sono nato il 5 maggio ti dicevo. Brutta storia. Festeggiavo i miei 14 anni, sarebbe stato il 14°scudetto dell’ Inter. Così non è stato, un biondo slovacco di nome Gresko(tu nemmeno saprai chi è forse), combinò sfracelli in difesa e addio scudetto. Le lacrime di Ronaldo sono storia nota. Le mie un po’ meno.

Passarono gli anni ma le delusioni furono cocenti. Eliminazioni in Champions, mercati sbagliati ecc ecc.. Sfottò su sfottò. Poi arrivò Mancini e i primi trofei. Arrivò calciopoli la giusta ricompensa ai latrocini di arbitri come Ceccarini(ricordi Juve-Inter del ’98? Credo di no). Arrivarono anche gli scudetti. Lo scudetto dei record con il Mancio e i gol di Adriano, Cruz, Crespo e ricordo anche una fantastica rovesciata di Materazzi con il Messina.

Arrivò poi la delusione dell’ eliminazione con il Liverpool e qualcosa si era rotto. Arrivo un maestro di calcio dal Portogallo(dai piccolo, questo lo conosci). Mourinho. Con lui siamo entrati nella storia. Vittorie su vittorie. Andavi a scuola a testa alta e zittivi i compagni mostrandogli il numero 3.

Pensa con Mourinho perfino il mio 5 maggio fu riscattato. Vittoria in Coppa Italia alla Roma (sempre in quello stadio dove perdemmo con la Lazio) e inizio del Triplete.

Dopo averci sedotto, Mou ci ha abbandonato ma noi abbiamo continuato a vincere almeno un trofeo ogni anno. Quest’anno sarà l’eccezione(forse).

Ora, caro Filippo, volevo dire a te e ai tifosi che come te sembrano aver la memoria corta di smetterla di criticare una squadra che fino a qualche mese fa aveva sul petto il campionato del mondo.

Ok, perdere delle partite così fa rabbia. Prendere 3 gol in casa dal Bologna e perdere con il Novara fa sclerare anche i santi, però, non puntiamo subito il dito e non mandiamo a quel paese a cuor leggero gente che ci ha regalato glorie sconosciute ai tifosi italiani.

Ecco, questo lo devi tenere bene a mente Filippo: l’Inter non è una squadra normale, è pazza davvero, non solo perché lo dice l’inno. L’Inter è esagerata in tutto: nella vittoria o nella sconfitta. Non siamo capaci di fare cose normali: i nostri sono o trionfi leggendari o tonfi pazzeschi. Non ci sono vie di mezzo. Solo all’Inter può capitare di fare un punto in cinque partite, di cui tre con squadre che lottano per la salvezza, nemmeno due anni dopo aver fatto un triplete, un’impresa pazzesca che è riuscita solo a sei squadre in tutta Europa nella storia del calcio. Solo l’Inter può inanellare un filotto simile di sconfitte appena due mesi dopo essersi scucita del petto la toppa di Club Campione del Mondo. Facci il callo, caro Filippo, per noi queste cose sono la "normalità”.