parola al tifoso

Un allenatore all’altezza l’avevamo trovato

PAROLA AL TIFOSO MARCELLO SANTORO L’Inter mi ha fatto vivere le emozioni tra le più intense della mia vita. E non parlo solo del magnifico 2010 e, più in generale, dell’ultimo quinquennio d’oro. Penso a Beccalossi, Altobelli,...

Alessandro De Felice

PAROLA AL TIFOSO MARCELLO SANTORO

L'Inter mi ha fatto vivere le emozioni tra le più intense della mia vita. E non parlo solo del magnifico 2010 e, più in generale, dell'ultimo quinquennio d'oro. Penso a Beccalossi, Altobelli, Bergomi, Zenga, il fugace ma potente Rummenigge, Matthaeus, Bhreme, Baggio, Djorkaeff, e mille altri. Mazzola e Facchetti erano di una generazione precedente, io ho cominciato con Bersellini per intenderci.Tanti anni di tifo indomito e fedele (qualche amico direbbe indefesso...) ma pochi trofei. Poi c'è stato Mancini e, soprattutto, Mourinho. E i tanti anni di sacrifici sono stati ripagati con gli interessi (e anche gli amici di cui sopra...)Io credo che la magica squadra di Mou avesse già in sè il germe di quello che è successo nelle due stagioni successive: un'intensità pazzesca come quella del finale di stagione del triplete, poi la paghi. E non penso affatto, come qualcuno ha sostenuto, che il portoghese sia andato via - come in altre circostanze aveva già fatto - perchè riteneva la squadra spremuta come un limone. Anzi, credo che in tanti avrebbero fatto come lui: aveva tutto da perdere negli anni a venire e, intanto,  gli si offriva la panchina del Real con la sfida affascinante di diventare l'unico tecnico ad aver vinto la Champions con tre squadre diverse (Barcellona permettendo).E poi tutto nasce da quel momento. Chi poteva sostituire l'insostituibile, facendosi carico del pesante fardello di responsabilità che un grande quanto affascinante allenatore come Mourinho aveva lasciato in eredità?C'era bisogno di un uomo che avesse alle spalle l'esperienza e il pedigree necessari per l'incarico che lo attendeva. Ora, i nomi potevano essere diversi, non tantissimi a dire il vero, ma si poteva scegliere. Benitez era certamente uno di questi. Aveva vinto tanto con il Liverpool e, soprattutto, aveva vinto la Champions.Secondo me l'origine di tutti i mali è lì. Ma, si badi bene, non nella scelta di Benitez, quanto nel non avergli affidato completamente il nuovo progetto che con lui  (certo, senza soluzioni di continuità con il passato) andava a nascere. Lui aveva individuato i primi innesti da fare per cominciare ad adeguare la squadra al suo gioco e, allo stesso tempo, rinnovarla. Gradualmente e con saggezza. Io ricordo di avere visto delle belle partite in quell'inizio di stagione, con sprazzi di gioco (Eupalla perdonami...) che raramente si erano visti nei quattro anni precedenti. Poi una serie di infortuni impressionante e uno scarso appoggio da parte della società, lo ha portato allo sfogo del post-intercontinentale che tutti ricordiamo.Leonardo ha portato un'ondata di entusiasmo, io non credevo che il cambio sarebbe servito. Ma, con gli acquisti giusti di gennaio (finalmente!) siamo riusciti a finire secondi in campionato e a vincere la Coppa Italia. In mezzo la cocente e disastrosa esperienza con lo Shalke (siamo grandi anche nelle sconfitte...): se ricordate, anche con il Bayern non fu una passeggiata.Ecco, io credo che il bel finale di stagione abbia nascosto i numerosi campanelli d'allarme che pure c'erano stati. E poi, confermando quello che si diceva di lui, Leonardo ha seguito il canto delle sirene francesi abbandonandoci quando era tardi per cercare un degno sostituto.Il resto è storia recente. I rifiuti di tanti, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni...Ma l'allenatore all'altezza ce l'avevamo già: Benitez avrebbe potuto riaprire un ciclo innestando nuova linfa su una squadra che cominciava a mostrare impietosi i primi segni del tempo. Certo non aveva il fascino del mago portoghese, non litigava con la stampa e gli allenatori avversari che era un piacere, non faceva discutere per il look che amava cambiare spesso. Insomma non era divertente come Mou. Ma sapeva allenare e, soprattutto, l’aveva già dimostrato.Ma tant’è. Noi siamo l’Inter, e che diavolo… (con la minuscola!).

In conclusione, e non prima di avervi fatto i complimenti per l'equilibrio che pure un vero tifoso deve sempre dimostrare, vorrei ringraziare un signore come ce ne sono pochi nel mondo del calcio di oggi.Grazie Ranieri per la classe, l'equilibrio e la competenza dimostrate in questi mesi.Un vero tifoso nerazzurro