parola al tifoso

Una lunga storia d’amore…da dimenticare!

Alessandro De Felice

DI GIORGIA MELISSA PORLIOD Una lunga storia d’amore … da dimenticare! La lunga storia d’amore tra il tecnico Portoghese José Mourinho e l’FC Internazionale di Milano,comincia in un caldo pomeriggio del Giugno del 2008,quando la Società...

DI GIORGIA MELISSA PORLIOD

Una lunga storia d’amore … da dimenticare!

La lunga storia d’amore tra il tecnico Portoghese José Mourinho e l’FC Internazionale di Milano,comincia in un caldo pomeriggio del Giugno del 2008,quando la Società comunica l’esonero di Roberto Mancini e annuncia il contratto triennale con il Vate di Setubal.E’ amore a prima vista:sin dalla primissima conferenza stampa,suggellata da un “Ma io non sono pirla”,gli Interisti e il mondo dei Media si accorgono che quel personaggio ha decisamente un qualcosa in più rispetto agli altri;la sua tenacia e la sua retorica (che farebbe invidia anche un Cicerone dei tempi d’oro) ,gli procurano una lunga serie di nemici e contemporaneamente una lunga serie di ovazioni da parte degli Interisti,tanto da far dimenticare loro il “Mancio”,che li aveva riportati alla vittoria.Ma come ogni storia d’amore che si rispetti,dopo gioie e soddisfazioni,anche quella tra lo Special One e l’Inter giunge al termine: è la sera del 22 Maggio 2010; Mourinho scende da una macchina per salutare e consolare un afflitto Materazzi, i due piangono e si stringono in un abbraccio ricco di commozione ;poi il tecnico,con lo stesso candore con cui era sceso, torna a bordo dell’auto nera che lo accompagnava. Quella era l'auto del presidente del Real Florentino Perez. Un colpo al cuore per i nerazzurri e per Moratti,proprio nel giorno più bello:quello in cui gli 11 leoni che erano riusciti un mese prima a sconfiggere i Marziani del Barcellona, si erano meritati il titolo di Campioni d’Europa,riportando la Coppa Dalle Grandi Orecchie in quel di Milano,dopo 45 anni esatti.Dopo ben due anni di vittorie,dopo aver fatto conquistare agli interisti l’inconquistabile,dopo aver consegnato improvvisamente un’Inter Europea, capace di scrollarsi di dosso i tutti complessi da Champions che la caratterizzavano e dopo averla difesa a dai giochini e i dai sotterfugi di una stampa da sempre non amica,l’ ha lasciata.Lui, l’amante più bello, il più conteso, con il quale si era ipotizzato un amore eterno,non c’era più. Con chi sostituire Mourinho? Se è vero che il primo amore non si scorda mai,si cerca almeno di emularlo:la prima scelta ricade su Guardiola che, stranamente, rifiuta e fa sapere che preferisce restare al Barcellona;all’Inter servirebbe uno come lo Special One: giovane, bello, carismatico e così,tanto per rispettarne i canoni, viene scelto Benitez: mezza età, brutto, con problemi di sudorazione. Tutti dicono “è serio”, come quando di una ragazza brutta si dice “è simpatica”. Prima partita di Benitez: Supercoppa Europea,persa con l’Atletico Madrid.Le imprese del Rafa,per quanto gloriose e dal sapore Mondiale,non riescono minimamente a sfiorare il cuore degli interisti,che sono ancora troppo legati al ricordo indelebile di Mou e lo spagnolo si vede costretto a fare i bagagli.Così incomincia la Via Crucis del dopo Mou:la squadra è stanca,rassegnata,non è più la stessa; bisogna ricercare nuovi stimoli,così l’Inter si affida ad un altro allenatore giovane,bello,carismatico ma con un passato da super milanista. E’ il turno di Leonardo,che incomincia una remuntada tutta nerazzurra. L’inter,partendo da meno 13 punti,riesce a chiudere la stagione al secondo posto e a conquistare la coppa Italia. Ma come un bel gioco,anche la storia con Leo dura poco…l’inizio di Gasperini,simile a quello di Benitez (stavolta Super Coppa Italiana persa a Pechino) non convince e così,dopo neanche due mesi, il Presidente annuncia l’arrivo di Claudio Ranieri,rivale numero uno del primo amore José.Parliamoci chiaro:l’Inter appare demotivata,stanca,senza stimoli e soprattutto senza voglia di vincere e Ranieri (come comunicato in conferenza stampa l’altro ieri) non è di certo un mago; ma l’Inter non ha né bisogno di magie,né di miracoli. Ha bisogno di DIMENTICARE. Sì,deve dimenticare la lunga storia d’amore con il tanto rimpianto tecnico portoghese e cominciare a pensare al presente.“Facciamogli un monumento,poi DIMENTICHIAMOLO” con questa massima,Ranieri,che senz’altro almeno sta cercando di riportare l’Inter in vetta,vuole dare una svolta a questa storia:non ci si può più crucciare per cose avvenute nel passato,solo il presente ci appartiene veramente;non sappiamo cosa ci sarà nel futuro di quest’Inter e come direbbe Seneca:” tutte le cose che stanno per accadere giacciono nell'incerto”. L’Inter,che è tanto attaccata al passato,deve guardare al futuro avendo chiari non i passi che deve fare,ma quelli che ha già percorso. In più ha il compito e il dovere di rialzarsi,di prendere in mano questa situazione e di ritornare quella che conosciamo e per farlo,deve partire dal dimenticare il primo grande amore.Facciamo un monumento al grande Mou,ma adesso,dimentichiamolo e ripartiamo da dove ci aveva lasciati.