Dan Peterson e Leonardo. Per una strana coincidenza le mie due squadre del cuore ripartono e iniziano il 2011 con due nuovi allenatori, così diversi ma forse così simili fra loro. Ad allenare l’Olimpia AJ Milano nel basket arriva l’ex tecnico americano dopo quasi 25 anni di inattività ma tanta saggia esperienza, mentre a prendere in mano l’Inter ci pensa un ex grande giocatore con un solo anno di panchina sulla sponda sbagliata di Milano.
parola al tifoso
Vi vogliamo così …
Dan Peterson e Leonardo. Per una strana coincidenza le mie due squadre del cuore ripartono e iniziano il 2011 con due nuovi allenatori, così diversi ma forse così simili fra loro. Ad allenare l’Olimpia AJ Milano nel basket arriva l’ex...
Eppure … Il sapere prendere in mano lo spogliatoio, sapersi far ascoltare, dirigere e motivare un gruppo sono fra le qualità migliori che un allenatore deve avere, specialmente quando ha a che fare con grandi campioni di provata classe ed esperienza. Bene, i due tecnici di cui sopra hanno quasi 35 anni di differenza d’età ma hanno in comune una grande personalità, un’ottima comunicazione e un carisma come pochi altri. Per questo motivo in pochi giorni hanno tirato fuori il meglio dalle loro due nuove squadre, pur in partite difficili sulla carta ed in condizioni complicate.
Ieri sera a San Siro serata fredda e umida. Nonostante il volo in ritardo da Francoforte eccomi al solito posto in tribuna arancione ad ammirare prima le cinque coppe e poi a fiutare quello che potrebbe essere l’inizio di una nuova storia. Confortato nel pomeriggio da Crespo Goal e deluso dalla rete in fuorigioco dei cugini (se l’avessimo segnata noi già immagino titoli e processi sui giornali) applaudo con tutto lo stadio alla splendida coreografia della Curva Nord (“INTER 2010: UNICO VERO OSCAR DEL CALCIO”) e prendo coraggio grazie allo splendido goal di Thiago Motta.
La squadra parte bene ma il Napoli non molla ed il pareggio di Pazienza arriva tutto sommato meritato. A questo punto compaiono alcuni vecchi fantasmi, gli ospiti sbagliano il raddoppio e quando il settore arancione stava per iniziare i soliti commenti (Maicon è finito, Milito andava ceduto a giugno, giochiamo senza portiere) arriva inaspettato l’inserimento ed il colpo di testa di Cambiasso. Da quel momento l’Inter si scioglie ed il fantastico colpo di testa ancora di Thiago Motta chiude i conti in un secondo tempo ricco di emozioni.
A proposito di oscar: Zanetti raccoglie standing ovation con le sue discese infinite, Milito non segna ma nemmeno si arrende, Pandev sembra tornato quello della Lazio, Lucio è commovente e Cordoba è l’ultimo ad arrendersi. Insomma una bella serata, una vittoria importante e San Siro applaude convinto, salta per non essere rossonero e prova a “corrompere” anche Leonardo che per il momento non cede, ma solo per il momento. Uno striscione di fronte a me recitava: “Leo, sei il nostro sesto trofeo”, forse eccessivo ma beneaugurante.
Ora bisogna proseguire su questa strada visto che quest’anno non siamo mai riusciti ad infilare quel filotto di vittorie che regolarmente facevano nelle stagioni passate. Vincere, recuperare le due partite che ci mancano ed arrivare il più in alto possibile visto che, Milan a parte, le altre squadre non mi sembrano nemmeno vicine all’Inter.
Già, i rossoneri … Ad oggi credo che abbiano più di mezzo scudetto cucito sul petto, ma poche volte hanno convinto, la fortuna è sempre stata dalla loro e sono Ibra dipendenti. Potrebbe non durare, la Champions League con i tanti impegni, lo stress e possibili infortuni potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella lotta per lo scudetto della prossima primavera. Non è un caso, a mio modo di vedere, che il Milan abbia iniziato a prendere vantaggio a Novembre una volta raggiunta la qualificazione agli ottavi della Champions e con la possibilità di concentrarsi solo sul campionato con l’Inter impegnata a contare i superstiti dopo ogni partita. Vincere, mettere pressione e non mollare: questo il compito dell’Inter per le prossime partite.
Alla squadra di Leonardo vista ieri sera la rimonta potrebbe riuscire. Sono però sempre del parere che l’Inter debba necessariamente andare sul mercato e comprare almeno un attaccante, un centrocampista ed un terzino sinistro. Quando Branca dice: “Siamo forti e competitivi così” ha perfettamente ragione ed infatti l’Inter con tutti gli uomini a disposizione e in forma come nella passata stagione sarebbe saldamente in testa. Ma non tutte le annate sono uguali, gli infortuni sono stati numerosi, il semplice cambio di allenatore non basta ad evitarne altri se non dopo un cambio di preparazione (incrociamo le dita) e la forma non è sempre la stessa. Speriamo che gennaio ci porti buone notizie che noi di fcinter1908.it racconteremo minuto per minuto per voi.
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