parola al tifoso

Zanetti ‘Santo subito’…

Eva A. Provenzano

Come lui non c’è nessuno. “Quando l’Inter chiama io corro”. Lui vola: per quella maglia, vola. Javier Zanetti – più di mille presenze con la divisa nerazzurra stampata sulla pelle – quasi c’era rimasto male quando era stato...

Come lui non c’è nessuno. “Quando l’Inter chiama io corro”. Lui vola: per quella maglia, vola. Javier Zanetti – più di mille presenze con la divisa nerazzurra stampata sulla pelle – quasi c’era rimasto male quando era stato costretto ‘per una decisione tecnica’ a saltare la Supercoppa di Pechino.

Gli interisti nel web avevano lanciato l’allarme: “Ma voi un derby senza lui, ve lo immaginate?”. Saverio, che è innanzitutto un gentiluomo, avrà odiato il destino: è stato un infortunio a farlo salire su un aereo per la Cina. La spalla di Nagatomo (il giapponese lo venera, s’inchina ogni giorno davanti a lui) si è lussata e lui è stato richiamato, rimbarcato, ritrovato.

Non avrebbe mai detto di no e i tifosi nerazzurri lo sanno, tanto che lo hanno fatto ‘Santo subito’. (Nella foto sopra un fotomontaggio ripreso da Facebook dove è stato fondato un gruppo "50mila interisti per Javier Santo Subito"). Irrinunciabile da una vita, da quando la prima volta sbarcò a Milano con le sue scarpette in un sacchetto e i suoi sogni. ‘Dove vuoi giocare?’, gli chiesero per fargli scegliere la squadra alla quale andare in prestito e lui, inconsapevolmente, con un’aria ingenua e il suo ciuffo immancabile rispose: “Io gioco a destra”.

A destra, a sinistra, al centro: è diventato il jolly dell’Inter, il capitano di mille battaglie, il trattore imprendibile, l’uomo necessario e sufficiente. C’è chi ne è convinto: “Undici come lui e non ce ne sarebbe per nessuno”. Un santo, appunto.