Sergio Conceiçao, allenatore del Milan, nella conferenza stampa che precede la gara contro il Como (in programma alle 18) ha risposto ad una domanda sugli obiettivi rossoneri: «Quarto posto ancora fattibile? Lottiamo tutti i giorni per avere un'evoluzione come squadra, quella migliora i risultati della squadra. Guardiamo al presente e alla gara col Como, senza guardare troppo avanti. Si vede il piacere dei ragazzi di lavorare. Loro sono contenti, il gruppo sta bene, mi hanno dato una risposta fantastica, di spirito, nelle ultime settimane. Poi alla fine tireremo le somme».


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Conceiçao: “Voci sul futuro? A volte manca rispetto. Quarto posto? Vedremo alla fine”

L'allenatore che domani il portoghese affronterà è Fabregas e per questo hanno chiesto al tecnico se ci sono rivalse personali nella gara: «Se la motivazione partiva da questo allora ero malato, dovevo andare in ospedale. La motivazione arriva dalla voglia di vincere una partita difficile, contro una squadra che ha qualità, con giocatori interessanti e uno staff tecnico in gamba. Fare i tre punti è la nostra motivazione, non conta la rivale. Bisogna studiare i loro punti forti e le loro debolezze, concentrarci su quello. Se facciamo quello su cui abbiamo lavorato, con più o meno difficoltà, siamo vicini al vincere. Non è Conceiçao contro l'allenatore avversario. Quello non conta niente», ha sottolineato.
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«Sapevamo che il calendario non era facile. Che non era facile arrivare qua a metà squadra, con giocatori che erano già qua e principi di gioco già acquisiti con altri allenatori con pensieri diversi dal mio. Questa è la realtà. Leao? È uno dei migliori del campionato italiano e potrebbe essere tra i migliori al mondo. Lui è disponibile sia che entri da titolare, sia se entra nel secondo momento. Abbiamo un rapporto fantastico e lui è pronto per aiutare la squadra», ha spiegato.
All'allenatore è stato chiesto anche delle tanti voci che circolano sul suo futuro lontano da Milano: «Non posso controllare quello che dicono e pensano gli altri. Posso controllare i giocatori e quello che facciamo in partita. Sono abituato a tutto, alle volte sembra mancare il rispetto delle persone che sono qua ora».
(Fonte: SS24)
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