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Conte: “Inter? Carico di emozioni, 2 anni felici e vincenti. Cosa dobbiamo fare per batterli”

Marco Astori Redattore 
Il tecnico del Napoli oggi ha parlato in conferenza stampa a due giorni dal match contro la sua ex squadra: ecco le sue parole

Domenica sera Antonio Conte tornerà per la prima volta a San Siro da avversario dell'Inter. Proprio il tecnico del Napoli oggi ha parlato in conferenza stampa a due giorni dal match contro la sua ex squadra. Ecco le sue parole: "Sicuramente fa sempre un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente: sicuramente è un carico di emozioni, torni indietro nel tempo. È inevitabili riaffiorino nella mente tante situazioni, è un bell'effetto tornare dove ho lavorato. Sono stati due anni felici: il primo anno siamo arrivati secondi e abbiamo perso la finale di Europa League e nel secondo vinto lo scudetto. È stata una bellissima esperienza che porto dentro di me come tutte quelle passate: le ho sempre vissute al massimo in tutto. Mi porto dietro un carico di emozioni.

Per chi sarà più importante? Sono tre punti importanti per entrambi: affrontiamo una squadra che oggi è sicuramente la più forte per quello che ha dimostrato negli ultimi anni. Va dato merito che hanno lavorato benissimo, oggi si mettono in una posizione più alta rispetto alle altre: hanno fatto un grandissimo lavoro dai dirigenti al gruppo squadra, sono cresciuti tutti in maniera esponenziale. Non andiamo lì per sventolare bandiera bianca, andiamo convinti di giocarci le nostre carte e vedremo cosa accadrà: la stiamo preparando in modo importante con l'ambizione di giocarcela. Sarà un test importante, ci misureremo con la migliore del campionato e sarà importante per capire che progressi stiamo facendo. Non dimenticate che ci arriviamo da primi, l'obiettivo è quello di restare in testa a fine partita.

Lobotka si è allenato e ha ripreso gli allenamenti con noi, l'abbiamo anche gestito: sta bene, ha recuperato ed è a disposizione. Poi che possa partire dall'inizio o dopo è da valutare. Lukaku? Ogni conferenza mi fate sempre una domanda su di lui: la crescita di Lukaku dipende dalla squadra e non solo per lui. Il singolo non è mai così determinante per spostare dei valori: la squadra è alla base di tutto, lì ci sono i singoli che vanno esaltati. Questo deve portarci ad essere una squadra forte. La squadra deve continuare a crescere come sta facendo, sono molto fiducioso perché i ragazzi hanno voglia di migliorare e capiscono dove farlo: vedo tanto impegno e abnegazione. Ridurre su un solo giocatore non è giusto nei confronti di tutti.

Cosa dobbiamo fare per metterli in difficoltà? Prima di tutto giocare la partita. Poi se pensi di andare a San Siro a fare da sparring partner e ad aspettare i cazzotti, non è questa la nostra idea: vogliamo andare a misurarci con i nostri valori e cercare di fare la partita e quello su cui stiamo lavorando. Io penso che, al di là del risultato, questo sia l'aspetto più giusto per continuare a crescere. Con l'Atalanta è stata molto equilibrata anche a livello statistico, io devo analizzare tutto in modo freddo e non da tifoso: in altre partite siamo stati più cinici noi, stavolta di più l'Atalanta. Mi aspetto con l'Inter di giocarci la partita come domenica scorsa, magari essendo più qualitativi nella fase conclusiva e più forti nei duelli".