Gian Piero Gasperini non ha nemmeno voluto sentire la domanda che gli ha fatto il giornalista di Skysport, Massimiliano Nebuloni. Anche perché, dopo la vittoria per quattro a zero contro la Juve, era una domanda coerente e normalissima. Il giornalista gli aveva chiesto un giudizio sulla prestazione dei suoi ragazzi e quanto potesse incidere sul resto del campionato una partita del genere, contro una diretta concorrente, a livello di autostima. «Sono già stato chiaro con te, quindi scrivi quello che vuoi», la risposta del tecnico dell'Atalanta. Un segnale su una discussione precedente rispetto a quel momento con il giornalista che non aveva certo detto chissà che in occasione della conferenza stampa.


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Vita dura per i giornalisti dopo Juve-Atalanta. Sbotta anche Motta: “Ora ascolti, niente sceneggiate”

La domanda del giornalista a Motta
—Mister Gasperini non è stato l'unico ad alterarsi con un giornalista però. Dall'altra parte, e forse ne aveva più motivi, Thiago Motta, chiamato a commentare la sconfitta contro i bergamaschi. Massimiliano Nerozzi, giornalista del Corriere della Sera, gli ha chiesto se fosse incavolato, arrabbiato per la sconfitta: "Non so se hai particolare autocontrollo, immagino non serva a molto lanciare una bottiglietta al muro, ma ci dici che non parli con i ragazzi dopo la sconfitta e anche in tv, ti chiedono se è peggio di quella con l'Empoli e tu parli di questo risultato come se fosse un due a uno con l'Atalanta, ma è una quattro a zero che non arrivava dagli anni '60. Ti chiedo se sei incavolato, se è come un meteorite, non è da tutti i giorni perdere 4-0...".
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La replica di Motta
—L'allenatore della Juventus (ed ex centrocampista dell'Inter, ha spiegato: "Abbiamo avuto una partita difficile contro una squadra forte, che gioca molto bene. Abbiamo iniziato la partita molto bene ma poi abbiamo subito l'episodio del rigore che ci ha condizionato sicuramente. Non è una critica all'arbitro. È una critica a noi stessi perché non abbiamo avuto una buona reazione dopo il primo gol ed per questo la squadra avversaria ha meritato la vittoria. Poi se vuoi sentire che tiro le bottiglie, o faccio...". Il giornalista ribadisce: "Ho chiesto solo se ti sei arrabbiato...". E Thiago Motta lo interrompe: "Allora, tu hai fatto la domanda adesso mi ascolti. Se ti aspetti che io tiri le bottiglie o faccia sceneggiate, non è nel mio carattere. Non sono così, conosco il mio ruolo. Sono una persona seria e onesta, riconosco la superiorità dell'avversario oggi. Allo stesso tempo corre l'obbligo e la responsabilità di ricominciare bene la settimana bene perché abbiamo una partita importante contro la Fiorentina. Da me non si vedrà mai qualcosa che non sento veramente. Non verrò qui a fare sceneggiate perché gli altri devono vedere. Sono triste, sono dispiaciuto. Una sconfitta così è difficile da digerire, sicuramente. Da domani dobbiamo avere la forza di ricominciare e pensare alla prossima partita. Serve unire ancora più lo spogliatoio, non come tu hai scritto sbagliando parlando dell'amico dell'amico e noi continueremo a guardare avanti".
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