Triplice fischio di Parma-Inter. Christian Chivu, allenatore degli emiliani ed ex nerazzurro, ha parlato in conferenza stampa per commentare quanto accaduto al Tardini. Qui le sue considerazioni, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it a Parma: "Ho il rammarico di aver messo in difficoltà Almqvist nel chiedergli cose che non poteva fare, per questo ho chiesto anche scusa alla squadra. Mi sono fidato anche troppo delle mie richieste nei suoi confronti. Ho messo in difficoltà la squadra nel primo tempo, sono stati bravi loro a crederci nel secondo tempo e trovare il primo gol con quel guizzo che poi ci ha portato a pareggiare la partita con autostima".


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Parma, Chivu: “Normale emozione contro l’Inter. Ho chiesto scusa alla squadra perché…”
"Inter? Io il mio passato non posso negarlo, ho passato lì 13 anni. Mi ha dato tanto, compresa l'opportunità di iniziare il percorso da allenatore. Ma oggi eravamo avversari. Non è mai semplice, ma cerchi di non pensarci, concentrandosi solo sull'obiettivo della tua squadra. Un po' di emozione l'ho avuta, ma credo sia normale. Chi è entrato ha dato la scintilla. Nel primo tempo qualcosa abbiamo creato, poi nel secondo cambiando modulo mi aspettavo quella reazione. Mi aspettavo che l'Inter pensasse che la partita fosse chiusa, noi siamo riusciti a riaprirla e poi a pareggiare. Pellegrino? Un attaccante vero, sta lavorando e cercando di migliorare. Sono scelte che a volte un allenatore deve fare anche in base alle caratteristiche dell'avversario. Per me conta poco chi parte dal 1', importante è che tutti si sentano titolari.
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Vittoria di Chivu? Merito non è mio, ma dei giocatori che entrano in campo e capiscono le richieste. Oggi ho messo in difficoltà un giocatore, probabilmente un reparto e delle cose che avrei potuto semplificare. Credevo nella nostra forza, nel nostro palleggio e ho chiesto ad Almqvist di fare il quinto per poi essere alto in fase offensiva. I ragazzi hanno dimostrato la qualità che hanno. Può subentrare un po' di presunzione, bisogna lavorare sempre con i piedi per terra. Non sono bravo in matematica, ma ci mancano ancora punti per la salvezza. Bisogna mantenere questo spirito e questo carattere, con la voglia di migliorare e di dare un contributo alla squadra. I ragazzi lo hanno capito perché io sono un martello pneumatico: ripeto le stesse cose ogni giorno.
Si poteva fare di più? Ho un vissuto e so che una squadra come l'Inter, sul 2-0, può entrare in campo col pilota automatico. Poi la partita dopo il pareggio cambia prospettiva e tu cominci a pensare a come non perdere l'equilibrio. Se pensi a chi hai di fronte il pareggio te lo tieni stretto. L'Inter ti mette in difficoltà sempre: quando decide di spingere e accelerare ha gente che può fare la differenza. Ora bisogna mantenere i piedi per terra, capire quali sono i nostri limiti. Capire che con lavoro, coraggio, sacrificio e autostima si possono mantenere obiettivi".
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