FRIEDKIN - "Se gli ho parlato dell'esonero di De Rossi e degli errori? Io parlo in faccia e gliel'ho detto. Lui mi ha lasciato a bocca aperta, per le cose che ha detto e per il bene che vuole a questo club. Gira il mondo e vede che la Roma non è all'altezza della città. Lui sa che ha speso tanti soldi e non è riuscito a fare quello che ha bisogno di fare. Era sotto choc. Ora tocca a me, con la mia esperienza. Io mi auguro a riuscire nel mandato che mi ha messo davanti. Quando mi ha detto queste parole io non ho potuto che dire sì. Lo ringrazio perché mi ha riportato alla casa madre. Se dico A, i tifosi sanno che farò di tutto per fare A. Noi siamo abituati a vedere le cose in modo piramidale, loro invece la vedono in modo orizzontale. Vogliamo portare la Roma dove merita, prenderemo le decisioni insieme. Ha speso una barca di quattrini e non ha visto i risultati, qualcosa è andato storto. Ora mi auguro che le cose vadano per il verso giusto, me lo auguro da tifoso in primis".
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MODULO - "Ormai non c'è un sistema base, tranne per gli allenatori che sono lì da tanti anni. Ormai tutti cercano di fare modifiche anche durante la partita. Ora non sarei onesto con me stesso a dirvi: "Giocherò così". Prima devo vedere chi sarà in buona forma. Poi sceglierò se giocare a tre, a quattro o a cinque. Non è questione di modulo. I giocatori non devono mai mollare, devono sputare sangue. Prima di tutto da tifoso, sono più tifoso dei tifosi. Ai tifosi dico: "Stateci vicino". Giocare coi tifosi che fischiano è la cosa più difficile che ci sia. Se tu insisti, alla fine la fortuna deve girare. Voglio un pubblico coeso. Il primo discorso l'ho fatto allo staff: mi devono aiutare perché devo fare meno errori possibili. Mi sento di promettere ai tifosi che devono essere orgogliosi della squadra per quello che hanno dato in campo".
OBIETTIVO - "Cercare di fare il massimo. Nel contratto ho dei premi in base al raggiungimento di tutti gli obiettivi possibili, non mi voglio precludere niente. Io sono positivo sempre. In Inghilterra lottavamo per la salvezza e avevo il bonus per il titolo. A Cagliari ho trovato tre tifosi della Roma che tornavano dal Belgio, avevano fatto scalo lì perché costava di meno".
ACCORDO - "Io sono l'uomo vicino ai Friedkin, in modo che facciamo tutto quanto insieme. Si cercherà di sbagliare il meno possibile. Solo chi fa sbaglia. 'È più facile criticare che fare', c'è scritto su un palazzo a Firenze. Serviva una persona che sapesse di calcio. Bisogna far sì che questa Roma sia sempre nelle prime posizioni. Poi si può arrivare secondi, terzi, quarti, dipende. Hanno fatto molti cambiamenti, stanno facendo delle cose belle. Sono tornato a Trigoria e quasi non la riconoscevo. Ma la squadra è il biglietto da visita. Lui vuole che la Roma sia conosciuta bene anche dal punto di vista del calcio".
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