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DYBALA - "È la prima cosa che gli ho chiesto: "Ma il caso Dybala?". Io gli ho detto che faccio come mi pare. Non voglio sapere se ha clausole o non clausole. Una volta un presidente mi aveva detto: "Questo giocatore non vuole più giocare, se no va a casa". Gli ho detto: se vuole, lo dice pubblicamente e lo mette fuori rosa. Non l'ha fatto. Indovinate un po'? Quel giocatore ha giocato e me ne sono andato a casa. Voi mi vedete sempre col sorriso ma io mi incazzo. Io ai miei presidenti parlo in faccia. Io gli ho detto: "Non so se è vero o non è vero il caso Dybala, ma io scelgo chi voglio". Ghisolfi aggiunge: "Confermo". Ranieri chiude: "Altrimenti non mi avrebbero preso (ride, ndr)".
CONDIZIONI DYBALA - "La questione fisica? Quella lo affronterò con il ragazzo. Si vede che Dybala è di un'altra categoria, quando sta bene fa la differenza. Parlerò con il ragazzo. Giochiamo ogni tre giorni, non potrà giocare sempre. Gli ricordai il gol che realizzò contro di me alla Samp, un gol tipo Totti al volo. Gli feci i complimenti e si ricordava. Avrà la mia massima considerazione. Io gli farei giocare tutte le partite per 90 minuti. Ce la potrà fare? Ho i miei dubbi. Ma se lo potrà fare per me non ci sono problemi".
TEMPISTICA - "Ghisolfi mi ha chiamato lunedì mattina, è venuto a casa mia. Poi mi ha detto che il presidente mi aspettava a Londra, in poco tempo abbiamo preso il volo per andare su. È stato deciso così".