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La fame di Barella
—Quel che è certo è che Barella troverà spazio in tutte e tre le partite: smaltito il problema muscolare alla coscia che lo aveva fermato nel derby, lo sprint ad Appiano durante la sosta era finalizzato al rientro per la ripresa e Nicolò ha centrato l’obiettivo. Dopo un mese senza campo, però, è logico immaginare che il suo ritorno andrà gestito con misura, e il Frattesi sempre più calato nel ruolo di vice Barella in nerazzurro — nonché ricaricato a Udine dall’ennesimo gol in Nazionale — potrà aiutare Inzaghi a dosare il suo totem, magari battendo la strada dell’inserimento per gradi: Nicolò potrebbe ad esempio giocare uno spezzone domani per poi tornare titolare contro lo Young Boys e replicare ovviamente contro la Juve. Anche perché il turnover toccherà tutto il reparto, ed è difficile pensare che Inzaghi possa rivoluzionare tutto il centrocampo tra una partita e l’altra: se Zielinski recupererà in tempo per mercoledì, a Berna è destinato a far rifiatare Mkhitaryan. Sempre in Champions, poi, Asllani potrebbe dare il cambio a Calhanoglu, al netto della condizione: il regista albanese è acciaccato per una botta in allenamento e le sue condizioni saranno valutate oggi. Se sentirà ancora fastidio, non partirà per Roma.
Tutte le scelte di formazione
—Per il resto, l’Inter che domani sera affronterà i giallorossi di Juric somiglierà in larga parte a quella dei titolarissimi dello scudetto. Dalla difesa, in cui l’unico ballottaggio è quello tra Pavard e Bisseck — ormai un classico di questa stagione —, all’attacco, dove le gerarchie a oggi sembrano piuttosto definite: la ThuLa è la coppia per puntare la vetta della classifica in Serie A, Taremi è l’uomo di coppa. L’iraniano è partito dall’inizio sia a Manchester che contro la Stella Rossa (proprio nel 4-0 ai serbi ha festeggiato il primo gol da interista) ed è in prima fila per giocare titolare anche in casa dello Young Boys. Magari ancora insieme ad Arnautovic, che in coppa si è sbloccato in nerazzurro e durante la sosta ha segnato ancora con l’Austria. Inzaghi riflette anche sui suoi uomini gol, ma c’è tempo per pensare alla Champions: il presente si chiama corsa scudetto e la ricetta giusta passa dai piedi di Lautaro e Thuram. Oggi come ieri", si legge.
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