TOTTI E ZANETTI - «Per quello che rappresentano e hanno rappresentato per la loro squadra ci sono molte similitudini. Erano giocatori simbolo, che rappresentavano la storia e le radici della società. Come giocatori erano diversi: Francesco ha più qualità, Javier era un difensore e anche un centrocampista, poteva giocare più ruoli ma con meno qualità rispetto a Francesco. Rimarranno per sempre nei cuori dei tifosi. Non solo di quelli della loro squadra, ma di tutte le persone che amano davvero il calcio».
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INTER-ROMA - «Una partita aperta, che sarà sicuramente divertente. Anche se tutte e due le squadre hanno finito l’anno un po’ sotto le aspettative. Le difficoltà erano fisiologiche, visti i cambiamenti fatti, i nuovi allenatori che sono arrivati. In questi casi non è mai facile avere continuità. Tutte e due hanno avuto un inizio stagione sopra le aspettative. Ora penso che, come obiettivo, tutte e due abbiano la partecipazione in Champions. Per lo scudetto Juve e Napoli sono le favorite».
SKRINIAR - «Ci sono difensori forti, che devono avere però la convinzione di essere forti. A me piace Skriniar, ha avuto una crescita notevole da quando è arrivato all’Inter. Giocare in squadre importanti, accanto a giocatori importanti fa esprimere qualcosa in più. Lui è un difensore completo, bravo nell’uno contro uno, bravo nel leggere il gioco. Quello che secondo me in questo momento manca ai difensori è il coraggio di andare a giocarsi l’uno contro uno, manca il coraggio di andare a fare il duello. Ormai, soprattutto in Italia, siamo abituati tutti ad avere raddoppi, ad avere coperture, ad avere mille cose ma ci siamo dimenticati che difendere è, in primo luogo, andare a fare l’uno contro uno…».
ATTACCANTI PIU' DIFFICILI DA MARCARE- «Ce ne sono tanti. Direi quello che mi ha stupito di più, per quello che riusciva a fare in campo, era Ronaldo. Ronaldo il brasiliano. Era un giocatore completo, sia dal punto di vista fisico che tecnico-tattico. Diciamo che a me davano fastidio quelli intelligenti, quelli che provavano a fare scelte inaspettate, che anticipavano quello che il difensore stava per fare. Metterei nella lista anche Shevchenko, Kluivert, Henry».
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