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Mancano sette giorni e poi sarà calaciomercato. Con l'inizio del nuovo anno, parte il cosiddetto mercato di riparazione dove le squadre, oltre a cercare di correggere gli organici, provano a rinforzarsi cercando giocatori adatti alle esigenze del gruppo.
Il mercato dell'Inter,per esempio, è uno di quelli che potrebbero esserre poi decisivi per il proseguo della stagione. Thohir ha dettato le linee da seguire e sembra che i grossi investimenti, se ci saranno, verranno posticipati al prossimo giugno. Imperativo dunque è vendere prima di acquistare per fare il classico tesoretto senza che le casse del club vadano in rosso.
Il nome sulla bocca di tutti, quello che dovrebbe essere sacrificato è sempre quello di Guarin, ma nelle ultime ore le possibilità che rimanga ad Appiano sono cresciute. L'altro giocatore sulla bocca di tutti è Ranocchia, ma in questo caso si cercherebbe la soluzione estera, perchè non si vuole rafforzare una concorrente italiana. A prescindere da tutto ciò rimane il problema che i nerazzurri hanno delle esigenze urgenti per cercare di risolvere problemi strutturali.
Analizzando i vari reparti, a prima vista, non ci sono urgenze di organico, ma di qualità e di età. In attacco, per esempio, i nuovi acquisti si stanno integrando e non hanno ancora dato risposte tecniche adeguate, un pò per problemi fisici (Icardi) e di inesperienza (Belfodil). In aggiunta, se si considera l'infortunio di Milito, l'attacco nerazzurro è stato sulle spalle solo di Palacio. La punta dunque sembra la necessità, anche se il centrocampo avrebbe bisogno di linfa nuova, ma cedere Guarin per prenderne un altro di uguale valore vale veramente la pena?
Tenere Guarin e affiancargli il Nainggolan di turno? Sarebbe tutta un'altra storia. La risposta entro gennaio con la consapevolezza che i margini di miglioramento ci sono.
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