"Sono un po' più vecchio, si, ma mi sento bene!", parola di Javier Zanetti a SkySport24, in collegamento telefonico nel giorno del suo 38^ compleanno, mentre trascorre alcuni giorni di riposo con la moglie Paula e i figli Ignacio e Sol. Nato a Buenos Aires il 10 agosto del 1973, Zanetti spiega però di sentirsi da sempre "molto italiano, ho ringraziato e ringrazio sempre il vostro Paese, che mi ha accolto con le braccia aperte e questo non lo dimentico".
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A Tutto Zanetti: “Questa è la mia vita, io ho sempre scelto l’Inter”… E su Gasperini…
“Sono un po’ più vecchio, si, ma mi sento bene!“, parola di Javier Zanetti a SkySport24, in collegamento telefonico nel giorno del suo 38^ compleanno, mentre trascorre alcuni giorni di riposo con la moglie Paula e i figli...
Il capitano, in un'intervista a tutto tondo, ripercorre la sua carriera e racconta: "Ci sono stati tanti momenti importanti, bellissimi, ma anche delle difficoltà. Io però ho sempre creduto in questa grande famiglia che è l'Inter e nella famiglia Moratti. E anche nei nostri tifosi. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto successi meritati e speriamo ora di continuare. Non dimenticherò mai, ad esempio, la vittoria della Coppa Uefa a Parigi, in cui ho anche segnato un gol, forse quello cui sono più affezionato dei pochi, ma buoni, che ho realizzato. Poi, ovviamente, non dimenticherò mai la notte di Madrid, in cui ho avuto il privilegio di alzare la Champions al cielo da capitano, un qualcosa di davvero speciale. Sono molto orgoglioso di aver deciso di trascorrere tutta la mia carriera all'Inter, nonostante abbia avuto la possibilità di potere andare in altri grandi club, come il Barcellona e il Real Madrid: ci sono stato molto vicino, però sinceramente la mia prima intenzione è sempre stata quella di stare all'Inter, convinto che sarebbe arrivato il nostro momento e così è stato. Essere arrivato a questi livelli è speciale. È un privilegio essere capitano di una società con una grande storia come la nostra ed avere conosciuto e frequentato una persona come Giacinto Facchetti, per me un punto di riferimento, che mi ha dato sempre tanti consigli che porterò sempre con me".
MERCATO - A Zanetti è quindi stato chiesto un commento sul susseguirsi delle voci di mercato, soprattutto in riferimento a Samuel Eto'o e Wesley Sneijder: "In tutti questi anni - ha risposto il capitano - la società ha sempre fatto tutto il possibile per essere competitiva e l'abbiamo dimostrato. Per quello che ho letto e che ho sentito, questo è il mercato, la società deciderà. Stiamo parlando di due grandi giocatori che hanno dato tantissimo. Sono certo che la società, come ha sempre fatto in questi anni, farà grandi sforzi per rendere la squadra altamente competitiva". Al capitano viene poi chiesto di Carlos Tevez: "Un grande attaccante, non so altro. Vedremo che cosa ha intenzione di fare la società e poi si vedrà".
CALCIOPOLI - Inevitabile una domanda sulla 'questione scudetto 2006': "Io sinceramente non posso ancora credere che vengano fatti certi discorsi: noi proseguiamo per la nostra strada".
Durante il collegamento telefonico si parla poi di quelle che saranno le concorrenti dell'Inter in campionato e in Europa: "Credo che a livello italiano Milan, Juventus, Napoli e le due romane saranno sempre lì, quindi sarà un campionato competitivo ed equilibrato. La concorrenza sarà tosta ma noi siamo pronti per traguardi importanti. In Europa le concorrenti saranno Barcellona, Real Madrid ma anche altre squadre, ci sarà da combattere parecchio".
GRANDI NOMI - Ma tra Ronaldo, Ibrahimovic, Milito ed Eto'o, chi eleggerebbe Zanetti come attaccante con cui si è trovato in assoluto meglio? "Sono quattro grandissimi attaccanti, dico solo che devo ringraziare il calcio per avermi dato la possibilità di giocare con questi quattro grandissimi giocatori".
L'ALLENATORE - Si parla poi di Gian Piero Gasperini, di cui il capitano dice: "È una persona e un allenatore molto intelligente, con le idee molto chiare. Il rapporto con lui è ottimo e la squadra lo segue, ci vuole solo un po' di tempo per acquisire al meglio il suo calcio".
L'ARGENTINA - Infine, conclusione sulla nazionale argentina e sul confronto tra Maradona e Messi: "Ora l'Argentina deve lavorare, credere nei talenti che ha: siamo usciti ai rigori non meritando di perdere in Copa America, ma ormai è passata, pensiamo al futuro. Maradona è stato unico, ma quello che sta facendo Messi è a quel livello, in questo momento Lionel è il più forte al mondo".
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