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Abatantuono: “Basta Milan, da ora tifo Atalanta. Inter? Almeno loro hanno…”
Diego Abatantuono, intervistato da Quotidiano.net, rinnega il suo tifo per il Milan. Il noto comico contesta la proprietà rossonera e rilancia la simpatia...per l'Atalanta.
"Guardi che lei ha sbagliato numero. Se cerca un tifoso del Milan qui non lo trova", ha subito incalzato Abatantuono alla prima domanda.
Scusi?
"Da quando non c’è più un presidente ho deciso che tifo Atalanta. Non posso mica tifare una squadra in mano a una banca o un fondo. Non vado in banca con la bandiera".
Può entrarci per sottoscrivere l’abbonamento allo stadio, magari.
"Neanche per scherzo. Qualche volta sono andato a San Siro negli anni scorsi, quando ancora mi sembrava ci fosse gente che si interessasse, ma adesso non vedo uno stimolo legato al cuore che batte. Vedo interessi di altro tipo. Lei conosce la storia della bolla dei tulipani in Olanda? Ad un certo punto un seme di tulipano valeva come un condominio ad Amsterdam e la gente è rimasta col tulipano in mano. La stessa cosa capiterà per il calcio".
Ovvero?
"Quando c’erano le famiglie importanti, essendo ricche e con possibilità, regalavano alla città e ai loro operai una squadra da tifare. Ci perdevano anche dei soldi. Adesso chiunque vuol comprare tre squadre, perché il business ti impone di fare così. Posso comprare la Roma? No, mi dia il Venezia... Come fosse la mortadella o il salame piccante. Solo che almeno gli altri che fanno questo ci mettono la faccia con qualcuno".
E Maldini? Lui è rimasto anche in questa situazione. Ed è un milanista.
"Certo, ma prende uno stipendio. Se è per questo è tornato anche Boban, ma sono stati pagati per farlo. Se mi pagano per coinvolgermi in qualcosa ci vado anch’io".
Quindi lei spera che Elliott venda a qualcuno?
"Non mi auguro niente. Non mi appartiene questo meccanismo. Può arrivare l’italo-americano Bill Quagliarulo o l’arabo possidente che in Italia non arriverà mai. Guardi cosa è successo alla Roma. Se fossi un tifoso giallorosso a me girerebbero le scatole mica da ridere".
Anche l’Inter ha una proprietà straniera, però.
"Ma ci sono delle facce. Un presidente, un direttore sportivo, un allenatore. E poi mica posso diventare interista, mi scusi. Tifo Atalanta: fanno delle cose e si capisce perché le fanno. Se vivi solo per l’investimento e non per i tifosi non posso essere della tua squadra".
Provo a mostrarle uno spiraglio: anche nel 1982 il Milan è andato in B, sette anni dopo eravate campioni d’Europa.
"Non è quello il punto. Io starei anche in B, il problema non è la caduta. Secondo lei il fondo Elliott soffre perché il Milan non è nelle coppe? Lasci perdere, che lei è giovane. Io nel 1982 avevo già fatto 'Attila'".
Non sono riuscito a farle vedere uno spiraglio.
"Ma tanto io tifo Atalanta...".
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