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"Vlahovic ha cominciato con nervosismo. Lodevoli le intenzioni, pressava il primo portatore interista, ma andava “lungo” con qualche tackle fuori misura, specie uno su Pavard, tanto da meritarsi l’avvertimento di Maresca. Il giallo è arrivato lo stesso, per proteste. Vlahovic ha “placcato” Acerbi e ha inveito perché sosteneva di essere lui vittima del fallo. Ammonizione per “evidenza negata”. Di palloni ne arrivavano pochi, ma uno, nel primo tempo, è stato confezionato su misura per lui. McKennie in contropiede ha galoppato per 50 metri, ha finto l’apertura a destra e ha imboccato il suo centravanti a sinistra, però Vlahovic ha commesso il più banale degli errori, ha sbagliato lo stop, si è allungato la palla e Pavard è riuscito a rimediare".
"Con metodo Acerbi ha applicato una marcatura a fisarmonica: allentava la briglia quando valutava che non sarebbe andato da nessuna parte; gli planava alle spalle e lo sportellava , quando intuiva un pericolo potenziale. Lo curava con metodo. Nella ripresa Vlahovic si è avvicinato alla porta: ci ha provato con una rovesciata, non ha capito quanto fosse giusto un cross di Kostic. Troppo poco", riporta il quotidiano.
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