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E' stata una occasione irripetibile la finale di sabato? Che impressione di ha fatto Haaland?
"E' il doppio del giocatore che ho affrontato tre anni fa contro il Dortmund. Grandissimo attaccante, ma si è fatto un ottimo lavoro di squadra. Dopo la partita pensieri zero, per dieci minuti non volevo parlare con nessuno. Occasione irripetibile lo pensi prima della partita, ma dentro di me ho pensato solo a dare tutto e che magari potrà esserci un'altra occasione. Prima pensi un po' a tutto, dopo resti male della sconfitta".
Pensi ai cori 'Acerbi non lo vogliamo della scorsa estate' da parte dei tifosi?
"Io sono abbastanza forte, non mi interessa. Ciò che mi ha dato energia e forza è ciò che voglio io, andare oltre e non far contenti gli altri. Per un sorrisino mi hanno dipinto come milanista e lì mi ha fatto un po' male perché come professionista e uomo sul campo nessuno doveva mettere in discussione il mio impegno. Per qualsiasi squadra in cui ho giocato. Però ho detto di dover andare avanti, è la mia passione e la mia vita e per questo sono orgoglioso di me stesso".
Che traguardi ti poni a questo punto?
"Io gli obiettivi di vincere le Coppe sì e no... Il mio obiettivo unico è che quando finirò di giocare a calcio potrò dire di aver dato tutto per ciò che rappresento io. Non so tra un anno dove sarò, tra sei giorni dove sarò... Tra due settimane non lo so. Non so dove sarò, due ore prima della fine del mercato dissi no a Inzaghi e poi sono andato. La strada più giusta sarà quella migliore per me stesso, poi a fine carriera tirerò una linea. La finale di Champions non era programmata, do tutto".
Che insegnamento portate dopo la finale di Istanbul?
"Non sono uno che ci gira molto intorno. Ho perso la finale e devi avere la consapevolezza che te la puoi giocare con tutti e addirittura vincere se c'è un gruppo forte e coeso, che va avanti e si rialza anche dopo le batoste. Questa è l'unica strada che ti permette di andare avanti. Quando perdi non è un fallimento ma un insegnamento. Si vince e si perde, sperando ci siano sempre più vittorie rispetto alle sconfitte".
(Fonte: TMW)
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