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Intervenuto ai microfoni di Radio Deejay, Lele Adani ha risposto a Massimiliano Allegri dopo le sue parole a "Che Tempo Che Fa?" dopo la loro lite di sabato: "Io quando cerco un confronto, che sia Mourinho o Allegri, metto in condizioni la persona di esprimersi e lo faccio con il massimo rispetto, cercando però di dare un contraddittorio adeguato, senza servilismo e cercando di mettere davanti all'allenatore la propria responsabilità in modo di poter argomentare. Io so chi ho davanti, nel caso di Allegri non può essere il pareggio con l'Inter, ma si doveva tornare sul percorso di Champions League: l'intervistato deve cercare di argomentare per rispetto di chi è a casa e ascolta. Se uno parte in un modo e finisce di blaterare, tutto va a discapito della comunicazione.
Sicuramente è accettabile lo sfogo, ma quando hai un ruolo così importante devi saper avere un argomento adeguato: quando esci dopo la doppia partita dell'Ajax e gli argomenti sono le ammonizioni dei difensori avversari o il prendere il rigore, e al ritorno è "le grandi partite le vincono i big" e l'Ajax ha un decimo della tua forza, io credo che non ci siano argomenti in cui tu puoi giustificare un percorso. Questo l'ha detto dopo l'eliminazione. Io ho i miei dati: un analista non deve per forza fare l'allenatore, ma un allenatore deve essere un analista. Se tu non ricerchi ciò che accade, come costruisci una strategia? Alla Juventus non si chiede di vincere lo scudetto, prende Ronaldo non per battere il Chievo, ma per imporsi in Europa. Lui è stato molto maleducato, ma lo saluterei: io non porto rancore. E' stato scortese, maleducato e arrogante: la frase di non aver vinto gli scudetti manca di rispetto a tutti quelli che ascoltano e che vanno allo stadio. Puoi ovviamente avere opinioni diverse, ma chiudere la conversazione buttando il microfono... Devi saper tenere la conversazione. Io anti-Juve? Io sono a favore del calcio", ha concluso.
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