Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Lele Adani commenta i colpi di mercato delle big italiane. Una delle squadra che più si è rafforzata è sicuramente la Juventus che dopo Vlahovic, ha preso anche Zakaria. "Ottimo giocatore. Un centrocampista centrale che copre bene il campo e non difetta in personalità. Credo sia in linea con quanto chiesto da Allegri. Questo mercato ha detto una cosa: la Juve se vuole un giocatore, lo prende".
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Adani: “Inter, Gosens acquisto sopra la media. Caicedo riserva perfetta. Col Liverpool…”
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Lele Adani commenta i colpi di mercato delle big italiane
Kulusevski e Bentancur al Tottenham.
«Io allo svedese non avrei rinunciato. Se non si è vista la qualità di un giocatore così, la sconfitta è anche di allenatore e club. Serviva il coraggio di aspettarlo: Kulusevski fa saltare il banco».
L’Inter si è rinforzata con Gosens e Caicedo: colpi scudetto?
«L’ho sempre reputata favorita e con il tedesco ha fatto un acquisto sopra la media, anche se è infortunato. Mentre Caicedo è stato il miglior dodicesimo della A con Inzaghi alla Lazio. In più, sa lavorare spalle alla porta e di sponda, come solo Dzeko in rosa fa».
Juve e Inter ora hanno più chance in Champions?
«Al di là di Vlahovic o Zakaria, la Juve con il Villarreal non può che partire favorita. L’Inter invece non parte battuta con il Liverpool, anche se i Reds sono superiori. L‘Inter è cresciuta molto e c’è unione di intenti tra società, Inzaghi e calciatori».
Il Milan è invece fermo. Qualche tifoso non l’ha presa bene...
«Li capisco, ma devono avere fiducia nel progetto. Il Milan è un modello, è stato costruito con un’idea di calcio condivisa da allenatore e giocatori».
Per il futuro rischia di perdere a zero anche Kessie e Romagnoli.
«Premesso che per Kessie io proverei a fare uno sforzo in più, il Milan non esce perdente da queste situazioni, perché resta coerente. Il vecchio Milan non c’è più. Il nuovo, però, per progetto tecnico e cultura del lavoro, è avanti su Inter e Juve. A mancare per ora è la qualità della rosa».
(Gazzetta dello Sport)
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