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Adani: “Milan pronto, Inter superiore. Tecnici sotto pressione. Lukaku? Mi aspetto…”
Milan e Inter arrivano all'attesissimo derby di Champions al top della forma. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Lele Adani 'gioca' in anteprima l'Euroderby: "L'assenza di Leao peserebbe tantissimo. Pioli ha plasmato la sua squadra intorno a Leao, creando una delle corsie più pericolose d’Europa in coppia con Theo, lì sulla sinistra. Ma soprattutto Leao è l’uomo che consente al Milan di essere pericoloso anche quando subisce".
«Probabilmente i nerazzurri attraversano il loro migliore momento proprio nel clou della stagione. Tra Lazio, Verona e Roma hanno segnato 11 gol, subendone appena uno. Hanno trovato continuità di prestazioni e di risultati. È cresciuto Lukaku, Lautaro segna o fa assist, che parta dall’inizio o entri a partita in corso, Brozovic è tornato lui, Barella e Dimarco sono in gran forma...».
«Ma adesso Romelu ha fatto abbastanza per insinuare almeno il dubbio nella testa di Simone Inzaghi. Io mi aspetto che il tecnico nerazzurro non decida l’attacco titolare del derby per scelte precostituite, ma sulla base della logica del momento».
«Parlando da difensore, avrei più paura di Lukaku. Dzeko lavora più di raccordo, favorendo gli inserimenti dei compagni, ma il belga, se sta bene, nel corpo a corpo non si tiene».
«Io rigiro subito la questione, l’Inter la devi attaccare per metterla in difficoltà. Se ai nerazzurri fai fare la partita, rischi per forza perché sa come creare occasioni da gol a raffica e, rispetto al Napoli, ha più esperienza nel leggere i momenti della partita».
«Se Leao decide di partire, arriva nella tua area. Punto. Tu però puoi limitarlo con le letture preventive sullo sviluppo dell’azione. Faccio un esempio: se il portoghese salta il centrocampo in contropiede, il centrale di difesa deve attivarsi subito e scappare all’indietro. In questo, l’Inter ha calciatori più maturi ed esperti del Napoli».
«Per il Milan scelgo Bennacer: il più abile, con quel suo pressing alto, a trasformare l’azione da difensiva a offensiva. Per l’Inter le mezzali, Barella e Mkhitaryan, perché sanno incastrarsi perfettamente nei difetti degli avversari».
«La pressione la sentono tutti, anche i giocatori. Ma Inzaghi, sebbene abbia meritato tutto quello che ha ottenuto da allenatore dell’Inter, ha una rosa più forte e non possono bastare le coppe e supercoppe alzate sinora. Pioli, invece, ha uno scudetto vinto a sorpresa».
«Credo si possa dire serenamente che quel Milan era più forte di noi, così come questa Inter è oggi superiore sulla carta ai cugini».
(Gazzetta dello Sport)
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