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Intervenuto ai microfoni del MatchDay Programme di Inter-Milan, Adriano, ex centravanti nerazzurro, ha parlato così della sua esperienza con questi colori: "I ricordi sono tanti, le partite, i goal, le emozioni. Ma quello che mi porto dentro, ancora oggi, e che mi fa venire la pelle d’oca è quel coro. I tifosi interisti mi hanno sempre fatto sentire speciale. L’esordio? Ero entrato da poco, avevo già fatto qualche numero. Seedorf mi ha chiamato e mi ha detto di calciare. Allora ho pensato: “Questa è la mia occasione, posso dimostrare tutta la mia potenza”. Sono andato sulla palla tirando più forte che potevo. Mi hanno detto che il pallone viaggiava 178 km/h. Pazzesco!
Ogni cosa ha lasciato un segno nella mia vita, i ricordi migliori della mia carriera sono tutti legati all’Inter. Parlo del calcio, ma non solo. Ovvio poi quello che è successo in campo ti travolge a livello di sentimenti e te lo porti dentro per sempre. Penso al goal di testa all’ultimo minuto nel derby: io non so descriverla, quell’emozione, che sentivo amplificata proprio perché è vissuta con la maglia dell’Inter. Quel giorno la sventolai, la maglia nera azzurra. Eravamo io, Adriano, noi, l’Inter. Tutto è importante, tutto nel mio cuore. Il primo goal a Madrid speciale, ma è stato anche quello a San Siro contro il Venezia.il più bello forse è stato quello con l’Udinese. Ma scegliere non è semplice. Mi piacciono tutti. Come anche le partite: ognuna mi riporta momenti unici. Penso davvero alle sfide contro il Milan, alle notti di Champions in cui mi sono esaltato. E poi ce n’è un’altra che ogni volta mi fa venire i brividi, ed è la coppa America vinta contro l’Argentina nel 2004".
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