-Ti ricordi come ti sei sentito la prima volta in Italia?
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Adriano: “Lukaku, sono contento che tu sia all’Inter. Ti immagini un attacco insieme?”
L'ex bomber nerazzurro ha parlato con Lukaku sui social e ha interagito con i tifosi
La prima volta era molto nervoso. Non sapevo come era il calcio italiano, era un sogno per me stare nell'Inter. Mi hanno accolto tutti bene. La mia prima partita guardavo più i tifosi che la partita. L'emozione è incredibile.
-Il più bel gol fatto all'Inter?
Al Real Madrid, la punizione e contro l'Udinese a San Siro. Con la Roma? Ho avuto fortuna.
-L'allenatore che ti ha aiutato all'Inter o nella tua carriera?
Prandelli, a Parma. Quando sono stato all'Inter Mancini e Mourinho. Mi hanno aiutato tanto. Tutti e tre mi hanno allenato e sono stato fortunato. Il nostro stile di gioco si adatta tantissimo al calcio italiano. Quando sono arrivato nell'Inter e poi sono stato alla Fiorentina e al Parma ho imparato tanto, con Prandelli come allenatore. Mi ha insegnato i movimenti degli attaccanti, dopo l'allenamento mi prendeva a parte e mi ha dato tantissimo.
-La partita che ricordo di più?
Il derby, quando ho segnato di testa. Non c'è una cosa più bella.
-Se mi allenavo tanto sul tiro?
No, siamo grandi e forti quindi siamo esplosivi. E' una cosa istintiva e tu sai bene cosa dico. Anche te sei una bestia. Ti immagini noi due in attacco insieme. Noi giochiamo per la squadra, vogliamo fare gol, ma dobbiamo prima pensare alla squadra che ti aiuta ad arrivare in area di rigore e fare gol. Aiutare i compagni in difficoltà è bellissimo.
-Quando giocavi con due punte con chi ti trovavi meglio?
Mou cambiava molto. C'era Ibra o prima c'erano Recoba e Martins. All'Inter mi sono trovato bene, come in una famiglia. Moratti era importante per tutti noi, non pensava all'Inter come club ma come famiglia. Anche adesso c'è un presidente bravo. Questo è importante per un giocatore.
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