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Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Roberto Calenda, agente del nuovo acquisto dell'Inter Keita Balde, ha parlato così del suo assistito e dell'operazione con i nerazzurri.
Calenda, quando nasce l’operazione Keita-Inter?
«Alla fine della scorsa stagione. Una sera a cena parlando con lui mi sono reso conto che Keita aveva un conto in sospeso con l’Italia e che quei 16 gol con la Lazio non erano l’apice della sua carriera in Serie A, ma solo l’inizio. Da lì è nato tutto».
Sorpreso che il Monaco lo abbia lasciato andare?
«Intanto vorrei ringraziare il Monaco, club con signorilità notevole: hanno ridato a Keita sorriso, serenità e spensieratezza, dopo anni di tensioni e promesse fatte e mai mantenute dalla dirigenza della Lazio. Non sono sorpreso che abbiano deciso di lasciarlo andare all’Inter: l’operazione, una volta realizzata interamente, potrà portare benefici a tutti»
Il giocatore è «carico»?
«Gli è rimasta la voglia di esplodere nel paese che l’ha cresciuto calcisticamente. Ha 23 anni, è il momento per farlo. Non è uno che si accontenta».
Keita troverà Spalletti dopo i derby romani. Può tirare fuori il meglio da lui?
«E' la persona perfetta nel momento perfetto. Può far fare a Keita il definitivo salto di qualità e dargli la mentalità vincente di cui ha bisogno. Ha scelto l’Inter anche per la presenza di Spalletti, una garanzia».
Per la Serie A è stato un mercato attivo e ricco. Solo effetto 'Cristiano Ronaldo'?
«Io non sono mai stato pessimista o iper critico. Ci sono cicli e ora le cose stanno tornando a girare nel verso giusto: investimenti, voglia di cambiare, di modernizzare. Sicuramente Ronaldo dà visibilità all’estero e rappresenta uno stimolo. Tutti vorranno batterlo e non mi meraviglierei se l’anno prossimo qualcuno chiamasse Barcellona».
CR7 a parte, quali sono state le operazioni migliori in Italia?
«In Italia mi piace molto il mer- cato dell’Inter, non solo per Keita, ma anche per Nainggolan e tutti gli altri. Sono curioso di vedere la Roma che ha investito in talenti giovani. Il Milan ha preso un manager molto bravo, Leonardo, ha rimesso al posto giusto la bandiera Maldini e con Higuain e Caldara può centrare la Champions. Complimenti all’Atalanta, esempio di gestione virtuosa e al Torino che alla fine riesce a tenere e proteggere il suo simbolo. Belotti quest’anno farà tanti gol, vedrete».
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