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L'agente di Marco Verratti, Donato Di Campli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, palesa qualche dubbio sulla permanenza del suo assistito al Psg, soprattutto dopo la cocente eliminazione dalla Champions League. Ecco le sue parole: "Quanto è depresso Marco da 1 a 10? Zero, perché la sua forza è farsi scivolare addosso qualunque cosa, dopo averla metabolizzata. Tutto, polemiche sulle notti brave comprese: anche se dare in pasto alla gente notizie false significa far rischiare le botte, e non per demeriti calcistici. Il vero Verratti lo dobbiamo ancora vedere, visto che ha 24 anni e si esprime in un contesto tutt’altro che perfetto. Il 4-0 dell’andata è stato un danno, perché ha nascosto problemi del Psg che sono oggettivi. Senza voler cancellare le responsabilità di Verratti, ovviamente. L'investitura di Iniesta gli ha fatto più male che bene? Gli ha fatto piacere, ma i complimenti non gli hanno mai cambiato la testa. Può cambiargli le prospettive uscire bene dal confronto con Iniesta il 2 settembre? Di sicuro non se la fa addosso quando gioca con la pressione addosso. In Spagna giocherà per provare a vincere con l’Italia e per far vedere chi è. Quante probabilità ci sono che Verratti giochi nel Psg anche l’anno prossimo? Situazione complicatissima, al di là di un contratto molto importante fino al 2021. Lui vuole vincere e il Psg così com’è non può vincere. E’ a Parigi da 5 anni e ora deve fare dei ragionamenti: guadagnare tanto senza vincere o guadagnare e diventare un campione? Non è un problema di soldi: chiunque dovesse prendere Verratti lo pagherebbe tanto. Perché c’è almeno una cosa sicura: se lascerà il Psg, sarà per un top club europeo. In Italia? Ce ne sono, ma ho qualche dubbio che sarà questa la sua destinazione finale. Liga, Premier o Bundesliga? Un top club europeo. Se per lui è meglio il 3-5-2 o il 4-2-4, per lui? Lui si adatta, lo dice la sua carriera. Nel Psg ha fatto pure l’interno, anche se si trova meglio da centrale perché gli piace stare davanti alla difesa, giocare tanti palloni: 4-2-4, dunque"
(Gazzetta dello Sport)
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