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Agoume: “L’Inter un sogno, Conte grande allenatore. Il paragone con Pogba? Preferisco…”

Fabio Alampi

Il centrocampista francese racconta la sua prima stagione in nerazzurro

Arrivato all'Inter la scorsa estate dal Sochaux, Lucien Agoume è uno dei giovani talenti più promettenti del club nerazzurro: classe 2002, in questa stagione si è diviso tra Primavera e Prima Squadra, con cui ha esordito in Serie A il 15 dicembre a Firenze. Il centrocampista francese si è raccontato in un'intervista concessa a Tuttosport.

Lucien, ti ricordi quando ti hanno detto per la prima volta che l'Inter ti voleva acquistare?

"L'ho scoperto circa due anni fa quando ero con la nazionale Under 16 della Francia. E' stato un onore, anche perché da piccolo mi piaceva molto guardare l'Inter. Ricordo ovviamente la finale della Champions 2010 con Mourinho, Zanetti e Milito. Già allora tifavo per l'Inter, quindi quando mi hanno detto che mi volevano, è stato emozionante. Quando giochi a calcio il sogno è sempre quello di arrivare a giocare nelle squadre più importanti: l'Inter è stato realizzare in fretta questo sogno".

Quando hai conosciuto Conte, cosa ti ha detto?

"Vorrei dire prima di tutto una cosa: per me è stato un privilegio conoscere il mister. Antonio Conte (dice proprio nome e cognome, ndr) è sicuramente uno dei più bravi allenatori al mondo, se non il migliore. Lavorare con lui ogni giorno è un piacere. Non mi ha detto molte cose, ma di impegnarmi e far vedere le mie qualità senza paura".

È stata dura la preparazione estiva?

"Mamma mia! Per me era la prima volta che svolgevo la preparazione estiva con la prima squadra perché la stagione scorsa col Sochaux la iniziai nelle giovanili. È stata dura, a 17 anni non ero proprio abituato. Però mi è servito molto perché durante la stagione ho sofferto poco il resto degli allenamenti".

Conte è stato un grande centrocampista del calcio italiano, così come Oriali: ti danno dei consigli durante la settimana?

"Entrambi sono stati due grandi campioni e hanno vinto tante cose, sia con la nazionale che con i rispettivi club. Quando mi parlano, io li ascolto sempre con attenzione. Il mister quando c'è qualcosa che non va durante gli allenamenti me lo dice sempre".

Ti senti migliorato da quando sei arrivato a Milano?

"Assolutamente. Sono un calciatore diverso, più maturo".

Chi è il giocatore della prima squadra che osservi di più durante gli allenamenti?

"Borja Valero per la sua esperienza e perché giochiamo nello stesso ruolo. Ha grande qualità. Però guardo molto anche Brozovic".

E nel tuo ruolo, nel mondo, chi è il migliore?

"Ce ne sono tanti di forti. Forse il mio preferito è Toni Kroos del Real Madrid. E' un giocatore fantastico".

Quando sei stato acquistato dall'Inter in molti ti hanno descritto come il nuovo Pogba. Gli assomigli o è un paragone azzardato?

"È vero, fin da quando ho iniziato a giocare mi hanno sempre detto che sembravo Pogba, perché sono simile a lui fisicamente. Però, se devo essere sincero, non mi piace il paragone. Non che abbia qualcosa contro Pogba, anzi, è un esempio, però io voglio essere solamente Lucien Agoumé".

Con quale compagno hai legato di più?

"Per questione di età fin dal ritiro estivo mi sono subito avvicinato a Esposito e Pirola, ma li conoscevo già perché li avevo affrontati con la Francia nelle sfide con le Under 16 e Under 17. Abbiamo vissuto insieme per sette mesi al convitto, passando molto tempo insieme, comprese diverse cene. Siamo amici".

Il 15 dicembre hai esordito in Serie A a Firenze.

"Finora è stato il momento più bello della mia giovane carriera. Esordire a 17 anni con la maglia dell'Inter credo non sia una cosa da poco. È stata una grande soddisfazione. Peccato solamente non aver vinto".

Di solito i giovani debuttano in gare semplici, tu sei entrato a pochi minuti dalla fine in una partita complicata.

"È vero, però bisogna farsi trovare pronti, sarà un'esperienza che mi tornerà comoda in futuro. Quando sono entrato, dalla panchina mi hanno detto di essere concentrato e di fare le cose semplici. Spero di avere altre occasioni".

Già in questa stagione, se dovesse riprendere?

"Ora è il momento di pensare alla salute di tutti, poi si vedrà".

Il momento più bello è stato l'esordio in A. Il peggiore?

"Senza dubbio non aver potuto giocare la semifinale del Mondiale Under 17 disputato nel novembre scorso. Ero il capitano della Francia, ho giocato tutte le prime gare da titolare, abbiamo sempre vinto, poi per squalifica ho dovuto saltare la sfida col Brasile e la squadra ha perso 3-2. Volevo giocare quella gara perché una semifinale di un Mondiale non la si disputa ogni giorno. È stato difficile restare fuori, avevamo le potenzialità per vincere il torneo".

Quale pensi sia il percorso migliore per la prossima stagione? Rimanere e continuare a crescere con Conte o andare in prestito per giocare con maggiore continuità?

"Io penso solo al campo, il resto lo lascio decidere alle persone che mi seguono, i miei agenti e la società. Sono sicuro che sceglieranno il meglio per me".