In casa Inter sta montando il caso Nainggolan. Il centrocampista è stato temporaneamente sospeso per l'ennesimo ritardo all'allenamento di ieri ed è arrivata la punizione del club nerazzurro. "La sveglia che non ha suonato, l’ingorgo in autostrada, la gomma a terra, la tintoria che non aveva stirato le camicie, le cavallette, una tremenda inondazione, il terremoto, un funerale improvviso, la moria delle vacche… Radja Nainggolan deve aver pensato di dragare tutto il repertorio delle scuse, da John Belushi a Totò, mentre si avvicinava alla Pinetina con un ritardo di un’ora sulla convocazione per l’allenamento, dovuto a chissà quale altra misteriosa disavventura notturna. Tanto è successo già altre volte, magari la sfango pure oggi, ha pensato. Ma non era giornata di scuse, quella di ieri. Quando il Ninja è arrivato per allenarsi con l’Inter, all’indomani del triste pareggio contro il Chievo ultimo in classifica e dopo una sua prestazione piuttosto esangue, la seduta volgeva quasi al termine: allora da qualche parte, vuolsi così colà dove si puote ( tra Nanchino e Milano ormai si può moltissimo), hanno deciso che era ora di finirla, e di applicare il primo comma di qualsiasi regolamento, quello del buon senso", si legge su Repubblica.
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All’Inter si è aperta una nuova fase, via al codice Marotta. Nainggolan, le scuse sono finite
Il nuovo dirigente dell'Inter dopo una riunione con Spalletti e Ausilio ha deciso per la sospensione del giocatore
"C’è stata una breve riunione in ufficio, tra l’ad Beppe Marotta, il ds Piero Ausilio e il tecnico Luciano Spalletti, e al termine la decisione del club era presa, a sancire che all’Inter si è davvero aperta una fase nuova. Nainggolan è fuori rosa fino a data da destinarsi («momentaneamente sospeso dall’attività agonistica per motivi disciplinari » ), quindi non giocherà di sicuro contro il Napoli e magari neppure a Empoli, così espierà fino a gennaio inoltrato perché poi c’è la sosta, non certo per il semplice ritardo di ieri, comunque eccessivo, ma perché non era la prima volta che si verificava: diciamo che le sue defaillances in questi mesi si possono contare sulle dita di due mani, a occhio e croce. Fuori rosa e anche multato, tra l’altro, per una cifra da decidere oggi, ma che potrebbe sfiorare addirittura i 100mila euro", prosegue il quotidiano.
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