- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Matias Almeyda affronta diversi temi che hanno un comune denominatore: Inter-Lazio. L'allenatore ha vestito la maglia di entrambi i club, ils uo cuore è diviso a metà: "A metà perfetta, anche se i miei anni migliori li ho passati a Roma: stavo benissimo, in una squadra super. A Milano ho pagato la rottura di tibia e perone, ma comunque ho ricordi bellissimo in entrambe le città. Vivevo all’Olgiata e sul Lago di Como, sempre lontano dal centro perché sono fatto così. Un lupo solitario".
E se ai suoi tempi le avessero detto che Antonio Conte sarebbe stato insultato dagli juventini e lui avrebbe risposto con un dito medio?
«Non lo avrei mai creduto possibile, ma Conte non è più Juve. Ora è solo Inter, il tecnico migliore in questo momento per farla vincere. Antonio è un allenatore sanguigno, con uno stile efficace. Nessuno può mettersi nella testa di un altro e di certo non posso essere io a giudicarlo per una reazione esagerata».
E invece il mite Lukaku muso contro muso con Ibrahimovic se lo aspettava?
«Ripeto: dentro un campo di calcio, il cuore batte a un ritmo esagerato. Solamente un giocatore che non esprime i propri sentimenti non si troverà mai in una situazione come quella vissuta da Lukaku».
Si rivede un po’ in questo elettrico Barella?
«Non farò paragoni: significherebbe che ancora, nella testa, non ho lasciato il gioco. E invece l’ho fatto, ho cambiato ruolo. Di certo Barella sta crescendo in maniera incredibile e ormai tutti ne parlano».
Che cosa manca al suo connazionale Lautaro per essere davvero un top?
«Se non fosse un talento così puro non sarebbe all’Inter e poi nel sistema di Conte è perfetto. Ha il tempo per completarsi: quando arriveranno le vittorie, avrà una spinta in più».
E Correa, l’argentino della Lazio, è un po’ sottovalutato?
«Forse sì, ma non dobbiamo giudicare un calciatore solo dal nome. Lui si trova in un centrocampo fortissimo: Leiva corre, Luis Alberto è tecnicissimo e Milinkovic è completo come pochi. È il reparto migliore della Lazio, che è da scudetto se trova continuità».
Come vive a distanza il momento di difficoltà societaria dell’Inter?
«Tutto il mondo ha fatto passi indietro. E il calcio non poteva fare eccezioni. Ma in questa situazione sarebbe bellissimo se tornasse Moratti, un signore d’altri tempi che aveva l’Inter del cuore. È un po’ romantica come cosa, lo so, ma perché non pensarci?».
(Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA