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Ancora no per la panchina: passano sia Mihajlovic che Capello

Alessandro De Felice

Il nome del prossimo allenatore nerazzuro sta diventando sempre più un rebus, con troppi papabili candidati che si tirano fuori dalla corsa alla panchina nerazzurra. Gli ultimi in ordine di tempo arebbero secondo la Gazzetta dello Sport Sinisa...

Il nome del prossimo allenatore nerazzuro sta diventando sempre più un rebus, con troppi papabili candidati che si tirano fuori dalla corsa alla panchina nerazzurra. Gli ultimi in ordine di tempo arebbero secondo la Gazzetta dello Sport Sinisa Mihajlovic e Fabio Capello.

Mihajlovic: l'allenatore serbo avrebbe deciso di rifiutare la proposta fattagli da Moratti per tener fede al contratto stipulato con la Fiorentina. Sinisa ha ancora un anno di contratto con i Viola e dopo la deludente stagione passata ha tutte le intenzioni di riscattarsi prima di lasciare la Toscana. Inoltre Corvino ha recentemente fatto sapere di non avere nessuna intenzione a lasciar partire il suo tecnico, di conseguenza battaglierà con l'Inter per tenersi stretto il serbo.

Capello: situazione diversa, visto che l'attuale ct dell'Inghilterra non si è assolutamente espresso intorno alla situazione; a parlare per lui ci ha pensato la Federazione Inglese, ribadendo l'intenzione di voler continuare con Don Fabio almeno fino ai prossimi europei, manifetsazione in cui la guida della Nazionale sarà sicuramente affidata a Capello. Difficile che una federazione forte come quella inglese permetta al proprio commisario tecnico di dividersi tra club e nazionale, di conseguenza anche la pista Capello sembra raffreddarsi.

A quanto pare l'Inter manca di appeal in questo momento, manca di quel fascino che potrebbe attrarre allenatori di primissimo livello intenzionati a vincere tutto con la squadra ce, vale la  pena di ricordarlo, è ancora Campione del Mondo. PIù probabilmente però a non convincere i possibili allenatori è il progetto per questa squadra, o perchè ancora troppo confusionario, o perchè presente soltanto nella testa di pochi dirigenti nerazzurri.