Mia mamma ha avuto l'idea di farmi nascere in acqua, l'unica struttura che lo consentiva era quella di Ponte dell'Olio, un ospedale in cui veniva effettuato tutto in maniera molto naturale. Non ti danno neanche i classici pannolini, ma solo delle fasce di stoffa. Ora nuoto molto bene, mio padre fin dai primi mesi mi ha portato in piscina. Ho giocato anche a pallanuoto quand'ero piccolo. Mi piace andare in piscina, anche se fare le vasche per me è noioso. Il nuoto è anche uno degli sport più faticosi. Mia sorella ha giocato a pallavolo per un bel po', è arrivata alla serie C, poi ha smesso, è più studiosa rispetto a me.
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Andreolli: “Continuiamo così e torneremo in alto. Nazionale? Dispiace che…”
CRESCERE A PADOVA - È una bella cittadina, rispetto a Milano è una realtà più piccola, ma non è poi piccolissima. Negli ultimi anni si sta un po' spegnendo, quando torno a casa mi rendo conto che si sente forse di più la crisi in certe situazioni, a livello di negozi ad esempio. Ci sono molti ristoranti, trattorie fuori città. La domenica c'è l'usanza di spostarsi dalla città e di andare sui Colli per la classica scampagnata. Da piccolo ci spostavamo a Venezia, la mia famiglia è veneziana.
VACANZE - Da piccolo a Venezia, dove fanno la Mostra del Cinema di Venezia. I miei nonni andavano lì, così come tutti i parenti. Noi andavamo sempre ad agosto.
PADRE - I miei sono sempre stati presenti, mio padre soprattutto, in tutta la mia crescita. Mi hanno sempre seguito in tutto, rimanendo sempre in disparte. Non mi hanno mai obbligato da bambino, hanno rispettato le mie scelte, mi hanno sempre supportato standomi sempre vicino. Mio padre ha sempre fatto così, è venuto qui tante volte, da interista gli faceva doppiamente piacere seguire me e la sua squadra del cuore. Quando sono venuto qui a 16 anni è stata una grandissima gioia vedermi esordire in Champions. Con mia sorella ricordavamo quando è venuto a vedermi e io mi sono rotto la caviglia nel secondo tempo con il Bayern. Poi ho rigiocato contro il Bayern un anno dopo e vedendomi in campo mio padre si è commosso. Avevamo un rapporto particolare in cui bastavano un messaggio, uno sguardo per capirsi. È questo che manca.
TEMPO LIBERO - Faccio quello che fa un ragazzo normale. Quando ho la possibilità mi piace coltivare interessi diversi come l'arte, la musica, ma anche la cucina, mi piace fare la spesa e cucinare. A casa io sono quello che ha più tempo libero, la mia compagna torna a casa dopo di me. Dover andare a fare la spesa è diventata un'esigenza, poi un piacere ed ora una passione. Piatto preferito? Mi piace cucinare il pesce, ho provato a riprodurre anche piatti di chef. Mi piace più cucinare i secondi, difficilmente la sera mangio la pasta. Ho riprodotto il risotto di uno chef stellato.
SOCIAL - Ancora non riescono ad attirarmi più di tanto. Ho un profilo Instagram, la mia compagna mi rompeva un po' le scatole. Ma non lo aggiorno.
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