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Ausilio, il rinnovo tarda ad arrivare. Il Milan lo ha tentato, adesso l’Inter deve…

Francesco Parrone

Il giornalista Giulio Mola, fa il punto sul rinnovo del ds nerazzurro Piero Ausilio dalle pagine del quotidiano Il Giorno

Si attendeva la firma del rinnovo nel week end appena trascorso. E neppure nei primi giorni della settimana nulla si è mosso. Il nuovo contratto di Ausilio tuttavia è pronto, sembra essere ormai solo questione di tempo.

Ausilio che veste nerazzurro da quasi 20 anni, con Zanetti e Gardini nell'ultimo anno ha formato un gruppo di lavoro solido e affidabile. Tant'è che il presidente Erick Thohir ha sempre elogiato l'operato del dirigente, parlando del possibile rinnovo.

Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Giorno, ovviamente anche il direttore sportivo ha fatto le sue richieste (chiedendo giustamente garanzie per poter lavorare in autonomia) e la società ha fatto intendere di voler prolungare la felice convivenza almeno fino al giugno 2019. Proprio per questo tutti si attendevano il definitivo annuncio, e invece ieri Thohir e Zhang Jindong sono partiti da Milano lasciando tutto in sospeso e rimandando la firma.

Secondo i bene informati le parti si risentiranno i prossimi giorni per chiudere prima del cda di ottobre ma intanto il tempo passa. E anche il telefono di Ausilio squilla, corteggiatori pronti ad ingaggiarlo in club parecchio blasonati non mancano. Prima dell’estate si era parlato di società della Premier League, fino ad un mese fa ci aveva provato anche il Milan: Fassone, incaricato dai possibili nuovi proprietari cinesi di trovare l’uomo-mercato giusto, aveva puntato proprio sul professionista conosciuto all’Inter, ma Ausilio non era caduto in tentazione, declinando l’offerta proprio per non tradire i colori nerazzurri (a quel punto Fassone ha virato sul Massimo Mirabelli).

Adesso però Ausilio attende un segnale importante dalla società. Ha aspettato il giusto, ma non è detto che resti impassibile di fronte a nuove, eventuali proposte. L’Inter è la sua prima scelta, ma serve una mossa concreta perché magari poi potrebbe essere troppo tardi. Anche Michael Bolingbroke, CEOe amministratore delegato del club dato in partenza, aspetta un cenno. Non è scontato che vada via.

(Fonte: Giulio Mola, Il Giorno QS 22/09/16)