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Piero Ausilio è stato intervistato ieri ai microfoni di Premium Sport ed ha parlato del momento della squadra nerazzurra, ma anche di mercato.
Queste le sue parole:
-Pioli vittoria componente italiana? Che impatto ha avuto?
Pioli non è la vittoria di nessuno, è l'allenatore dell'Inter voluto da tutte le componenti dell'Inter, dalla proprietà al management, perché è un bravo allenatore. Il fatto he abbia già iniziato con questa determinazione è una cosa che già sapevamo e sono contento che tutti abbiano potuto apprezzare le qualità morali e sportive.
-Derby può cambiare la stagione?
Dobbiamo iniziare da subito a recuperare, il fatto che arrivi una partita così importante è anche meglio, grandi momenti, grandi platee, la stracittadina, sono cose che fanno sì che la partita si prepari da sola. L'allenatore poi non ha potuto preparare con tutti da subito il match e quindi devi avere motivazioni speciali da subito. Appena rientrano i nazionali bisogna trasmettere quei 4/5 concetti di calcio che l'allenatore può trasmettere in pochi i giorni e poi voglia di vincere, grande passione determinazione.
-Mercato: obiettivo sfoltire prima?
Questo sì, ma va al di là dell'allenatore, numericamente siamo tanti, tanti bravi, in campo però ne vanno solo 11, bisogna fare delle scelte, ridurre di qualche unità va a prescindere dai nomi. Poi su quali saranno gli orientamenti di uscita e di conseguenza anche di entrata ci prenderemo un po' di tempo, è giusto dare a Pioli l'opportunità di conoscere bene tutti i calciatori. È una cosa che ha chiesto, che vuole fare e sono contento, non ci sono giocatori più avanti di altri, si parte da zero e tra un paio di mesi si tireranno le somme.
-Brozovic rinato? Rinnovo fino al 2020?
Non è rinato con la Croazia, aveva fatto buone partite con noi, ha dato continuità al Brozovic dell'ultimo mese. Quando è stato il momento è stato punito, ha capito che dietro la punizione c'era il proprio interesse, gli ha fatto bene sicuramente. Si è messo a disposizione, ha lavorato, parlare di un Brozovic determinante oggi fa felice tutti, tutto il club. Contratto? Ne parleremo, vedremo se sarà il caso di scongelarlo o meno (sorride, ndr).
-Perché non siamo pronti per allenatori internazionali? Colpa di chi? Loro?
Non è questione di colpa, quando una cosa non funziona come è stato in questo caso le colpe sono di tutti. Non si può dare la responsabilità di questi mesi solo all'allenatore. La scelta è arrivata in un modo particolare, non dimentichiamo che l'allenatore era Mancini, c'era un progetto che era partito, si stava discutendo di prolungarlo, poi non ci sono state le condizioni, probabilmente lui e la proprietà non se la sono sentita. Ci siamo ritrovati a dover fare una scelta metà agosto, condivisa da tutti in quel momento, credevamo de Boer potesse essere la persona giusta, ce l'ha messa tutta, era un professionista serio, esemplare. Nel calcio, in Italia soprattutto, poi contano i risultati. Se l'Inter perde più del 50% delle partite, non c'è una crescita e non si fanno risultati è difficile in Italia poter andare avanti. Oggi c'è Pioli, pensiamo al presente e al futuro, dobbiamo invertire la tendenza del campionato, dobbiamo risalire. Abbiamo un obiettivo: tornare in Champions, non è che possiamo stare guardare gli altri.
(Fonte: Premium Sport)
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