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All'indomani dalla sconfitta con la Fiorentina, Piero Ausilio - il direttore sportivo dell'Inter - interviene in diretta a 'Il Processo del lunedì', programma condotto da Enrico Varriale. Seguiamo in diretta il dirigente nerazzurro e vi riportiamo le sue parole:
- DOPO TRE PARTITE CONSECUTIVE, LA DOCCIA GELATA CON LA FIORENTINA. COME MAI QUESTA INTERMITTENZA NEI RISULTATI DELL'INTER?
E' l'Inter, è la storia di questa squadra spesso definita pazza. Al di là del dispiacere di aver perso la partita può rientrare anche in un contesto di normalità. Venivamo da un buonissimo periodo, da tre vittorie consecutive in campionato, la gara con il Celtic fuori casa l'avevo pareggiata all'ultimo secondo, ma resta un periodo di costruzione. Lo sapevamo, la scelta di Mancini è stata fatta proprio in quella direzione, costruire un progetto che potesse andare bene anche per il futuro. E questo richiede tempo, 2-3 mesi sono pochi per arrivare a qualsiasi conclusione.
- MEDIA PUNTI MAZZARRI E MEDIA PUNTI MANCINI. SI FA SPESSO IL PARAGONE. LEI DA MANAGER DI MERCATO PREFERISCE UN TECNICO CHE CHIEDE TANTI GIOCATORI O UNO CHE SI ACCONTENTA?
Dal mio punto di vista le cose si decidono tutti insieme. C'è una società e c'è un allenatore. Il direttore sportivo è un servizio tra queste due figure, tra società e squadra. Noi siamo a disposizione, dobbiamo capire le esigenze della società nei numeri. Abbiamo condizionamenti, i paletti del Fair play e non possiamo fare tutto quello che vorremmo, poi c'è la volontà del tecnico e ci sono le sue esigenze. C'è un progetto tattico, ci sono delle idee di calcio. Serve un equilibrio tra le due cose cercando di trovare delle occasioni.
- COSA VI ASPETTATE DALL'INDAGINE UEFA SULLA VICENDA DEL FFP?
Non so nello specifico. Ci sono i manager del club che se ne occupano e sono in stretto contratto con gli uomini della Uefa e sono sicuramente più informati di me. Io appartengo più all'area tecnica e con il mister stiamo cercando di farci trovare pronti a tutte le eventuali situazioni da affrontare nella prossima stagione. Sono fiducioso. Anche a gennaio abbiamo operato nel pieno rispetto delle direttive che ci erano state date. Abbiamo preso giocatori con un po' di fantasia, con qualche prestito, qualche diritto, qualche obbligo condizionato. Stiamo diventando esperti di finanza anche (sorride.ndr) oltre che di aspetti tecnici. Nonostante le difficoltà sono arrivati giovani come Shaqiri, Brozovic e Santon che è tornato da uomo ed è un ottimo giocatore. E' cresciuto nel nostro settore giovanile. Sono contento e soddisfatto.
- INDISPENSABILE UNA CESSIONE ECCELLENTE NEL MERCATO ESTIVO?
Non lo so, noi vorremmo tenere i migliori. E' iniziato un progetto, si sta costruendo e il miglior modo per portarlo avanti è conservare i migliori elementi. Sappiamo che dobbiamo avere rispetto delle situazioni che arriveranno, che potranno essere più o meno difficili da affrontare. Non vuol dire dover sacrificare per forza i migliori, ci sono anche altre soluzioni. La rosa è ampia, non manca tanto a questa Inter, non deve essere rifatta. A gennaio abbiamo inserito buoni giocatori. Sono convinto - lo stiamo già dimostrando magari con alti e bassi - che con qualche ritocco si possa fare bene, è una squadra competitiva. Con il lavoro di Mancini e con qualche contributo che possa arrivare dal mercato sono convinto che arriverà una stagione ai livelli che ci competono.
- LE FACCIO TRE NOMI: HANDANOVIC, GUARIN E ICARDI. CHI HA MENO POSSIBILITA' DI ESSERE AD APPIANO L'ANNO PROSSIMO?
Sono sincero: se riesco mi piacerebbe tenerli tutti e tre anche perché questa è la nostra volontà. Sono tre ottimi giocatori, qualcuno un po' giovane, qualcuno con un po' di esperienza in più come Handanovic, ma sono punti fermi di questa Inter. Possono esserlo anche per il futuro prossimo.
- CI DA' L'ANNUNCIO DEL RINNOVO DI ICARDI?
Non posso dare l'annuncio perché non abbiamo firmato, ma ieri abbiamo fatto una riunione importante con il suo agente che ci ha avvicinato ulteriormente. Servono i tempi giusti per un contratto importante. Ha fatto bene e vogliamo riconoscere i suoi meriti. Vogliamo fare le cose con la giusta attenzione anche per l'economia del club, ma sarà accontentato. Servono tempi lunghi, ma non cambia la sostanza, sarà fatto, vogliamo entrambi il rinnovo.
- QUALE POTREBBE ESSERE L'OFFERTA CHE VI FAREBBE TENTENNARE?
Non ci voglio pensare all'offerta irragionevole. Non ha un numero. Stiamo cercando di costruire l'Inter e Icardi in questo tipo di squadra, nelle intenzioni dell'allenatore che vuole renderla il più forte possibile, è prevista la presenza di Icardi, lo dico sinceramente.
- IL SETTORE GIOVANI DELL'INTER STA PORTANDO GROSSI RISULTATI. PER L'INTER DEL FUTURO QUANTO SARA' IMPORTANTE LA PRESENZA DI GIOVANI CHE STANNO FACENDO COSI' BENE?
Noi crediamo tantissimo nel settore giovanile. Io poi vengo da lì e a maggior ragione sono particolamente attento ai ragazzi, è attenta la società e lo è anche il mister. Da anni produciamo bravi giocatori. Resto favorevolmente colpito quando ci sono giocatori che hanno la possibilità di fare il salto dalla Primavera alla prima squadra. Ma sono anche realista e so che è difficile perché c'è tanta differenza tra il calcio della Primavera e la Serie A. Avremmo bisogno di costruire una via di mezzo tra le due cose che dia la possibilità a questi ragazzi di fare il salto con un po' più di tranquillità. Senza le pressioni che arrivano da un club importante come il nostro, in uno stadio importante come San Siro che mette pressione addosso.
- HANNO BISOGNO DI FIDUCIA E DI CORAGGIO DA PARTE DELL'ALLENATORE, PARLIAMO IN GENERALE NON SOLO DELL'INTER...
Quest'anno Mancini ha fatto esordire Puscas, ha fatto giocare Bonazzoli. Santon dopo 4 anni fuori, è tornato più maturo, aveva bisogno di fare il suo percorso, oggi ha 24 anni ed è titolare nell'Inter.
- TRA IL PRESIDENTE THOHIR E MORATTI CHE DIFFERENZA C'E'?
Sono persone di culture diverse, che hanno fatto esperienze diverse. Moratti è cresciuto a pane e Inter grazie al papà, è cresciuto con questa squadra e questi colore nel cuore. Ha costruito un'Inter vincente a sua volta per tanti anni. Thohir è uomo di business. Anche lui ci mette passione, la segue anche di notte visto il fuso orario. E' attento, si informa di tutto, usa la tecnologia, Moratti era una presenza fisica più costante. Ma l'entusiasmo e l'amore che ET ha per l'Inter è pari a quello che ha avuto Moratti. Ha bisogno di tempo per costruirla anche lui.
- COSA PENSA THOHIR DEL CASO PARMA?
Ha chiesto a me e ai dirigenti cosa ha portato una squadra del campionato di Serie A in questa situazione. Si tratta di una squadra che gioca in un campionato che deve essere venduto all'estero e non stiamo dando certo una bella immagine. E' una cosa che non fa bene a nessuno. Il Parma è un caso che nasconde imbarazzi e difficoltà, sono le istituzioni che devono occuparsi di questa situazione. Il ritorno di immagine che ne ha il calcio italiano, come ci ha fatto notare Thohir, non aiuta il calcio italiano ed è un problema di tutti.
- QUANDO TORNERA' UNA SFIDA SCUDETTO PER L'INTER COME QUELLA DI STASERA TRA JUVE E ROMA?
Stiamo lavorando duramente perché succeda in poco tempo. Non è facile, non regaliamo illusioni, ma ce la stiamo mettendo tutta. Vogliamo fare le cose con intelligenza e serietà se vogliamo che durino nel tempo. Questo è il modo di lavorare dell'Inter e spero che con l'aiuto di tutti, dai calciatori ai tifosi, questo succeda nel più breve tempo possibile, me lo auguro di cuore.
- ANCHE IL MILAN STA AVENDO DIFFICOLTA'...
E' strano, sono due club che hanno sempre lottato per il vertice. Vederle in difficoltà lascia un po' così. Guardo in casa mia e analizzo la nostra situazione. Noi abbiamo avuto coraggio e umiltà e abbiamo rivisto le cose in corsa. Abbiamo intrrapreso una strada affascinante: ripartire dalle idee di Mancini ripartendo dalle sue idee, con il suo modo di intendere il calcio, mentalità offensiva, squadra alta. Serve tempo. Ieri abbiamo avuto una gara con una squadra che è più avanti con il tempo e Montella ha potuto plasmarla, ha avuto modo di lavorare con questa squadra.
- QUANTO E' IL TEMPO A SUA DISPOZIONE?
Mancini ha un contratto di tre anni, ma mi auguro che si possa allungare anche per più anni. La logica è quella di fare investimenti su giocatori che siano pronti e che siano soprattutto migliorabili che possano costruire un'Inter che duri nel tempo. Non ci serviva risolvere i problemi di questi sei mesi, altrimenti avremmo fatto scelte diverse. Abbiamo scelto giocatori del '92-'93-'94 che hanno esperienza. Brozovic e Kovacic giocano in Nazionale. Shaqiri viene dal Bayern Monaco. Però sono giovani, e peccano di continuità ma sono convinto che con esperienza e tempo la troveranno, saranno giocatori migliori e aiuteranno l'Inter a diventare più forte. Mi auguro succeda già dalla prossima stagione.
- NON MI E' PIACIUTA L'INTER DI IERI. E A POCHI MINUTI DALLA FINE PALACIO CHE NON PASSA LA PALLA. EPISODIO CHE RICORRE DOPO LA VICENDA OSVALDO, COSA AVETE DETTO AL GIOCATORE?
Quando si fanno errori sul campo, una valutazione tecnica sbagliata di un giocatore che ha la generosità tra le sue caratteristiche, semplicemente non lo ha visto, è arrivato in debito e non è riuscito a servire il compagno meglio piazzato. Gli errori tecnici sono perdonati. Per quanto riguarda Osvaldo sono cose diverse: se la cosa tra lui e Icardi si fosse limitata all'errore tecnico sarebbe finita anche quella sul campo. In realtà in undici contro nove abbiamo giocato solo dieci minuti e in quei dieci minuti ho visto diverse azioni nostre. Ho visto un grande Neto, un errore di misura di Palacio, uno di Icardi, un grande Guarin. Non piace neanche a me se l'Inter non vince in superiorità numerica, ma se fossero stati più di dieci minuti, magari sarebbe stato più facile, ecco.
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