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L'avvocato Matteo Pozzi ai microfoni de IlSussidiario.net ha voluto fare chiarezza sulla decisione dell'ex bomber Christian Vieri, di procedere nei confronti dell'Inter anche davanti la giustizia sportiva, tramite il suo avvocato Danilo Buongiorno. Negli scorsi giorni intanto, la sentenza di primo grado emersa dal processo civile ha condannato la società nerazzurra e Telecom Italia al risarcimento di un milione di Euro (da sborsare in parti uguali) nei confronti dell'ex attaccante nerazzurro per attività di dossieraggio e spionaggio:"Innanzitutto, il legale di Vieri ha detto che trasmetterà la sentenza a Palazzi. Lì, bisognerà vedere se lo stesso Palazzi farà qualcosa. Certo, c'è da considerare che l'illecito sarebbe prescritto, da un punto di vista dell'ordinamento sportivo".
Il Procuratore Federale ha comunque diverse opzioni: "Può rendere un parere, come aveva fatto nel caso di Calciopoli, facendo notare che i presupposti ci sarebbero ma ci si scontrerebbe con la prescrizione; oppure, potrebbe anche non fare niente, nel senso che può non ritenere opportuno aprire un fascicolo. In ogni caso, è la Procura Federale che ricevute notizie, istanze e domande da parte di terzi, decide se attivarsi o meno. In quel caso, apre un fascicolo, ritiene fondata la notizia di reato e deferisce alla Commissione Disciplinare. Questo è quello che vuole Vieri".
Quello che però rimane ancora poco chiaro è il perchè di un simile iter, considerata appunto la prescrizione e non solo: "Può essere che vogliano fare appello per farsi riconoscere anche le altre domande; per ora, la sentenza riconosce a Vieri solo una tutela in quanto violazione della privacy, non tutta un'altra serie di danni morali che lui aveva lamentato; da un punto di vista civilistico è sacrosanto".
E da un punto di vista sportivo? "Sinceramente fatico a comprendere il motivo. Se si vuole dimostrare che l'Inter non è così cristallina come si diceva, ormai è tutto prescritto; se invece si vuole montare il processo mediatico bene, allora però non parliamo di giustizia. In più, nel procedimento civili non c'è l'obbligo di trasmettere gli atti, perciò Vieri trasmette la sentenza perchè Palazzi non potrebbe acquisire gli atti dei procedimenti civili".
"Non capisco che interesse avrebbe Vieri nell'eventuale revoca di uno scudetto". In conclusione, dice l'avvocato, "mi sembra una forzatura e il tentativo di sollevare un ennesimo polverone mediatico. Anche perchè, la sentenza non è trasmessa da un esposto o una denuncia; se non c'è un'istanza, di fronte alla trasmissione di una mera sentenza civile peraltro di primo grado, Palazzi può anche decidere di non fare nulla".
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