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«Scommettiamo una cena?». Mario Balotelli ai Mondiali ci pensa eccome. Il ct azzurro Marcello Lippi per ora non convoca il giovane attaccante. Il baby nerazzurro, però, ha in mente Sudafrica 2010 e, nell'intervista che 'Le Iene Show' trasmetterà domani, non ha paura di sbilanciarsi. «Se c'è la convocazione ai Mondiali...Ti porto la maglietta, mi paghi tre cene e in caso che vinciamo i Mondiali te ne pago 40, quante ne vuoi, tutto l'anno», dice Balotelli all'interlocutore. I Mondiali sono solo uno degli argomenti toccati da Balotelli. Si parla ovviamente di razzismo con un giocatore oggetto di cori in diversi stadi. «Io sono italiano e cercano di prendersela su questa cosa della pelle, ma io sono italiano, loro lo sanno. Quale è la soluzione? Non lo so mica...io sono una parte piccola di questo mondo. Non posso cambiarlo. Non dico che sarà sempre così, però comunque credo che stia migliorando. Anche se dall'inizio alla fine mi fanno queste cose, io non mi fermerei», dice Balotelli. «Se invece li fanno ad un altro giocatore e lui vuole fermarsi, se avessi il potere allora fermerei le partite o farei giocare a porte chiuse. Comunque, secondo me è solo un modo per intimidire», aggiunge. Sono altre le cose che lo fanno infuriare: «Primo: se mi rigano la macchina. Secondo: mia mamma quando non mi fa parlare al telefono...vado fuori di testa...Mamma fammi controbattere al telefono!...Terzo: quando sono fuori e qualcuno grida qualcosa di non molto bello a me o a chi mi sta vicino».
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