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Balotelli: “Amo l’Inter. Mourinho? C’è una cosa che nessuno sa. Materazzi? Ha detto una bugia”
Ospite d'eccezione del podcast di Fedez "Mucchio Selvaggio", Mario Balotelli, ex attaccante dell'Inter, ha raccontato vari aneddoti sulla sua esperienza nerazzurra. Ecco le sue parole:
"I miei inizi con l'Inter? Non ricordo il mio primo giorno esatto. Ricordo che mi allenavo con la Prima Squadra ma giocavo con la Primavera . Se ho subito nonnismo? Più che nonnismo, c'era da dare rispetto a quelli più anziani. Io sono andato in un'Inter con Ibrahimovic e Materazzi, grandi giocatori. C'era solo da star zitto e imparare. Materazzi è uno che mi ha sempre aiutato".
Il litigio dopo Inter-Barcellona? Mi ha rincorso, questo è vero. Era una semifinale: entro a partita in corso e anche bene, poi sbaglio una palla e San Siro inizia a fischiare. Non la prendo affatto bene, avevo 18 anni. Sicuramente è stato un errore mio, ma amavo l'Inter con tutto il cuore e non l'ho presa bene, ci sono rimasto troppo male. A fine partita ho buttato la maglia per terra, ma non era un gesto contro l'Inter, ma contro quel pubblico che secondo me ha avuto una reazione esagerata. Materazzi, dunque, mi ha rincorso e abbiamo litigato, ma non ha alzato le mani. Ho capito che era una reazione da fratello maggiore. Ha detto una bugia. All'Inter devo tantissimo: l'ho amata e la amo tutt'ora. Poi, nel cuore sono milanista, ma all'Inter devo tanto della mia carriera. A Moratti devo tutto.
"Mourinho è simpaticissimo. Con lui ho avuto un rapporto un po’ particolare. A volte ci parliamo anche oggi. Ho avuto un bel rapporto con lui però ha un carattere a volte difficile. E anche io ho un carattere difficile da gestire, a volte si andava allo scontro ma era uno scontro paterno, tra padre e figlio mai scontri senza rispetto. Posso raccontare una cosa che la gente non sa. Partiamo da Appiano Gentile per andare a giocare a Catania: appena usciti da Appiano ho un diverbio con Mourinho nel pullman, non mi ricordo nemmeno il perché. Mi ricordo solamente che sono sceso dal pullman, ho preso la macchina e sono tornato a casa e quella era la partita che poi l’Inter aveva perso 2 ad 1. Un casino guarda".
"C’era stata una partita negli anni precedenti, in cui avevo zittito i tifosi della Roma, ma non credo che lui ce l’avesse con me per quel motivo. Lui in finale di Coppa Italia ce l’aveva con il mister che non lo aveva fatto giocare dall’inizio, e per questo era nervoso. Aveva fatto prima altri interventi sui miei compagni. Io Totti lo rispetto tantissimo, gli voglio bene. Alla fine della partita gli ho anche scritto: 'Ma il calcio perché me l'hai dato?. Lui mi ha risposto 'dai, non ti ho preso neanche bene'. Francesco ha fatto la storia del calcio italiano. Se l'avessi fatto io sarei in prigione magari".
"Abbiamo vinto il campionato, la Coppa Italia, la Champions League, ti dico la verità, non ci credevo, non ci pensavo. Vincere tutto era una cosa troppo grande per essere vera, l'ho vista come un sogno. Cosa ha fatto la differenza? Il gruppo e il mister. Mourinho ti carica, lui tira fuori il meglio di te, a volte anche il peggio, ma ti tira fuori il meglio. Tu non lo sai, ma lui tira fuori il meglio di te, ti fa arrabbiare e tu per reagire, spacchi tutto, metti fuori tutta l’adrenalina che hai in corpo ed è quello che lui vuole".
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