Banega, tante aspettative. Pioli saprà utilizzarlo al meglio? In serie A…

Le aspettative su di lui erano altissime, perché Banega è sì arrivato a costo zero, ma da vincitore dell'Europa League con la maglia del Siviglia e con addosso l'etichetta di uno dei tre migliori colpi di mercato dell'intera serie A. Poi il bilancio racconterà che per il centrocampista l'Inter ha sborsato 4,5 milioni di euro in commissioni, ma quella è un'altra storia e, soprattutto, se le prestazioni dell'argentino fossero equiparabili a quelle viste in Spagna, l'investimento varrebbe tutto.

Ma il campionato italiano non è semplice per nessuno, neanche per chi - come Banega - ha dimostrato di saperci fare la differenza in campo europeo. La serie A richiede altre astuzie, maggiore velocità di pensiero e rapidità d'esecuzione. C'è poco spazio e ancora meno tempo, due fattori che non legano con la smania di possesso palla dell'ex Siviglia. Ecco perché un affare rischia poi di diventare un problema o almeno un punto interrogativo, un pezzo d'arredamento vintage a cui trovare collocazione in un appartamento moderno.

La classe dell'argentino è apprezzabile. Calcio puro, aperture di 40 metri, gioco verticale, precisione millimetrica. A in questi anni la sua evoluzione è stata particolare: nasce regista, si adatta (poco) da mezzala, fino a quando capiscono che può rendere al meglio se liberato da ogni gabbia tattica, se lasciato libero di inventare.

In Spagna, dove le maglie avversarie sono più larghe e gli spazi maggiori, tutto questo è possibile. In Italia meno. E adesso il problema potrebbe accentuarsi, specie perché il nuovo tecnico, Stefano Pioli, predilige il 4-3-3, che arretrerebbe nuovamente Banega nella linea dei centrocampisti. Un ruolo che lo costringerebbe a numerosi ripiegamenti (lo svolge anche in nazionale, e neanche la meraviglia), che di fatto gli sottraggono fosforo e energia. Arrivava da campione, l'Italia lo sta ridimensionando, sarà bravo Pioli a saperlo sfruttare al meglio? Lo dirà il tempo