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Barella già in clima derby: meno scherzi e pochi contatti. Quando vede le foto del Triplete…

Il centrocampista vive queste ore che lo separano dalla partita con grande concentrazione. Un partita che vale una stagione

Manca poco al derby d'andata e l'Inter sta cercando di prepararsi al meglio alla sfida che può indirizzare una stagione intera. Tra i protagonisti sicuri della semifinale ci sarà Niccolò Barella. Il centrocampista vive queste ore che lo separano dalla partita con grande concentrazione.

"Ieri mattina il centrocampista ha portato le figlie a scuola e lo stesso farà stamattina. È l’unico vero contatto con il mondo esterno delle ultime ore. In auto, verso la scuola prima e verso Appiano poi, con le canzoni di Ultimo nelle orecchie. Una su tutte le altre, «Vieni nel mio cuore». Sembra un invito a capire quel che accade dentro Nicolò. Cuore che batte nel cuore dell’Inter.

Barella sta evitando contatti con l’esterno. Non che sia tipo da vita mondana, in genere. Ma sa benissimo che queste e le prossime non saranno giornate normali. Ecco perché si è concesso solo un pranzo, domenica scorsa, con la famiglia, il tutto davanti a una bottiglia di Barolo. Nicolò è un grande appassionato di vini. In cuor suo ha già deciso quale stappare in caso di qualificazione a Istanbul. E magari avrà modo di condividerlo via social. Lo stesso avverrà subito dopo la sfida di andata: nessuna uscita in programma, un’eccezione sarà fatta per domenica prossima, magari un piccolo blitz fuori porta", racconta La Gazzetta dello Sport.

"Quando Barella arriva ad Appiano di solito se ne accorgono un po’ tutti. E solitamente è tra i primi a varcare i cancelli del centro sportivo. Ma è una presenza che si nota, la sua voce si sente. In questi giorni è un po’ diverso, però. Gli scherzi e le battute stanno lasciando più spazio al silenzio. Nello spogliatoio di Appiano il centrocampista ha l’ultimo posto a destra, vicino all’amico Brozovic. Ecco, difficile se non impossibile che da quell’angolo non escano risate quotidiane. Non cercatele in queste ore: la testa va sempre a San Siro.

Nel silenzio però c’è spazio almeno per le immagini. Ad Appiano sono appese alcune foto del Triplete, con la Champions nelle mani di José Mourinho e Diego Milito. Barella passa e osserva. E in queste ore accade molto spesso che si soffermi, immaginando, sognando un replay. Ai sogni si affiancano le domande. Ad Appiano lavorano ancora, in diversi settori, dalla comunicazione allo staff medico, alcune persone presenti pure in quel 2010 da sogno. E dunque è andata così: Barella più volte si è informato, ha chiesto le sensazioni di quei giorni, le attese e le gioie, anche i comportamenti dei giocatori di allora. Nel 2010 Nicolò era un ragazzino di 13 anni che faceva il tifoso per il suo idolo - Stankovic - e per la sua squadra, l’Inter. Oggi può scriverla lui, la storia", chiude Gazzetta.