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GdS – Barella è un faro per l’Inter: cartellino a tre cifre. Piace a tanti ma…

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Il quotidiano sportivo parla del centrocampista che è diventato un leader per la squadra nerazzurra e che punta a vincere la seconda stella a Milano
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Nel 2019 è costato 12 mln per il prestito e 25 mln come obbligo di riscatto. Cifre investite benissimo dall'Inter perché Nicolò Barella è diventato essenziale. Un faro, come lo definisce La Gazzetta dello Sport in un articolo dedicato proprio al centrocampista. I dirigenti nerazzurri erano sulle tracce del calciatore del Cagliari dal 2016. La sua famiglia tifa Inter e lui è cresciuto con Stankovic come idolo.

Forse allora non immaginava che sarebbe diventato un calciatore nerazzurro da 190 presenze, 20 gol, che avrebbe vinto uno scudetto con la maglia interista e non solo quello. C'erano 8 mln di bonus nel contratto di acquisto firmato col Cagliari e tutta quella cifra è stata incassata dai sardi insieme ad altri 4 mln di bonus per le vittorie e ai 12 mln di prestito e i 25 di riscatto. Ora per acquistarlo, chi lo vorrebbe, dovrebbe sborsare sui 100 mln, spiega la rosea.


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La sua è stata una crescita esponenziale. Dalla Serie B, nel 2016, è diventato un leader per la squadra di Inzaghi ma pure per la Nazionale, prima di Mancini e ora di Spalletti e con l'Italia ha anche vinto l'Europeo. Tra i trascinatori della scorsa stagione, fino alla finale di CL, il giocatore è stato nominato tra i candidati al Pallone d'Oro. Unico italiano. È stato nel mirino del Newcastle prima dell'affondo su Tonali ma piace pure a Klopp per il suo Liverpool e al Bayern.

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"A lasciare Milano, però, Barella non pensa: è innamorato della città e dell'Inter; si sente leader all'interno dello spogliatoio e punta a indossare la fascia da capitano che da quest'anno è finita sul braccio di Lautaro. A 26 anni sa di avere parecchio tempo davanti a sé per regalarsi questo desiderio che ha già realizzato la scorsa stagione (contro il Lecce) e che realizzerà in questa quando il Toro siederà in panchina. Ecco perché pensa soprattutto alla seconda stella da cucirsi sul petto. Per un interista dalla nascita avrebbe un valore ancora più speciale", conclude il quotidiano sportivo.

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