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"Epperò adesso Barella è cresciuto di una spanna abbondante, la partita contro l’Albania che ha incantato e illuminato è solo l’ultima perla di una collana cominciata d infilare proprio al termine della scorsa stagione. Ha tutto dalla sua parte: controllo, visione, gioca ovunque e per chiunque, appoggio e lancio, forte agonisticamente e tecnicamente, ha restituito a Jorginho lo smalto di un tempo. Barella contro Rodri, i due partono da un punto in comune: entrambi in gol alla prima giornata di questo Europeo, entrambi con gol molto simili, dal limite dell’area. Non solo, ma entrambi fanno parte di quella ristretta lista dei grandi d’Europa nel ruolo. Paradossalmente, insieme sarebbero una coppia terminale. Anche per questo l’Inter lo ha blindato, rinnovo per altri cinque anni a 6,5 milioni (è diventato l’italiano più pagato della serie A). Meglio evitare che in giro per l’Europa vengano strane idee".
"Rodri è il motore pensante del City e della Spagna: con Pep gioca davanti alla difesa, impostando da lì l’azione, spesso cambiando gioco sugli esterni dalla parte opposta. Uno, massimo due tocchi, apertura e movimento a favorire il passaggio di ritorno, avvicinandosi al compagno vicino alle linee laterali. In fase di non possesso, si abbassa sulla difesa (quasi a formare una difesa a cinque), è molto abile sui palloni aerei. Barella studia e cresce. Perché le giocate sono simili, anche se la posizione è leggermente differente (Rodri è più un... Jorginho). Testa e cuore al Veltins-Arena di Gelsenkirchen. Sognando la rivincita".
(Corriere dello Sport)
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