LEGGI ANCHE
Un po' Gattuso e un po' Pirlo
—Questo Barella multiuso, pilota e motore allo stesso tempo capace di fare 105 passaggi giusti su 108, un po’ Gattuso e un po’ Pirlo, è uno dei punti di forza della squadra di Spalletti e con il gol di sabato è diventato il miglior marcatore degli azzurri presenti qui in Germania con dieci gol e ha superato anche Francesco Totti. Se la partita con l’Albania, che al numero 66 del ranking Fifa, è difficile da catalogare, cosa c’è di meglio della sfida alla Spagna di Rodri, il migliore nel cuore del gioco, e del giovane fenomeno Pedri? «Barella è uno dei più forti al mondo, perché ha la grande umiltà del gregario ma anche il talento del campione — spiega il presidente dell’Inter Beppe Marotta, presente ieri a Casa Azzurri — . Come giocatore è moderno e completo. Se può fare il ruolo di Calhanoglu? Sì, ha tutte le qualità: visione, appoggio e lancio, dal punto di vista agonistico molto valido, è forte tecnicamente ed è eclettico».
Il più pagato in Serie A
—Nicolò è moderno, ma antico allo stesso tempo: ha appena rinnovato per altri cinque anni il contratto con l’Inter, a 6,5 milioni a stagione, diventando il calciatore italiano più pagato della serie A. Un matrimonio lungo, il primo dell’era Oaktree, che il giocatore ha voluto celebrare prima dell’Europeo, per avere la testa sgombra. Ma in realtà quella di Barella, è piena di felicità: il 6 giugno è nato Romeo, che fa compagnia alle tre sorelline Rebecca, Lavinia e Matilde. A dicembre, Nicolò e la moglie Federica Schievenin, avevano annunciato l’arrivo del primo figlio maschio, ma avevano spiegato anche di aver perso il suo gemello: «Un dolore atroce» come hanno scritto. «Ringrazio tutti i compagni, l’allenatore e lo staff perché mi sono stati vicino in un momento non facile per me» aveva detto il giocatore dopo il bellissimo slalom in area del Napoli e il gol che aveva contribuito il 3 dicembre alla pesante vittoria al Maradona. È stata quella la svolta della stagione di Barella, dopo diverse partite giocate male, in maniera nervosa, ma senza mai tirarsi indietro di un centimetro.
Leader assoluto
—Perché Nicolò l’Indispensabile non fa calcoli: il calcio come la vita è imprevedibile e concede nuove occasioni, magari da festeggiare con una delle preziose bottiglie della sua cantina di vini. «Riposarsi per recuperare dal problema muscolare gli ha fatto bene» ha spiegato Spalletti. Ma Nico sul campetto secondario del centro sportivo di Iserlohn ha fatto una corsa contro al tempo per esserci . Ed è rimasto colpito da come la squadra lo ha riabbracciato: «I ragazzi mi hanno fatto sentire importante». Come un leader assoluto, una guida tecnica, ma prima ancora morale, capace di indicare la via: umiltà e talento, martello e pennello. Per scolpire e rifinire questo nuovo sogno azzurro", si legge.
(Fonte: Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA